In questi giorni abbiamo da affrontare un argomento di grandissima attualità: la quota 100 per le pensioni.
Cosa significa nel dettaglio?
Viste le precedenti manovre che abbiamo dovuto subire, esiste qualche altra fregatura che si nasconde dietro a questo provvedimento?
In effetti, in questo Paese abbiamo alcuni problemi che ci stanno mettendo in enorme difficoltà: la scarsità di lavoro per le nuove generazioni sta spingendo un numero sempre maggiore di giovani ad emigrare all’estero, in cerca di condizioni migliori di vita e di lavoro; al tempo stesso la popolazione sta invecchiando ed è in continuo aumento il numero di persone che necessiteranno di un reddito per vivere, una volta raggiunta la meritatissima età pensionabile.
È realistico pensare che il debito pubblico scenderà diminuendo l’età pensionabile, introducendo il reddito di cittadinanza, in una fase di aumento del numero di persone che verranno stipendiate dall’INPS, con la nostra principale forza lavoro che sta andando a cercare fortuna all’estero?
Cosa accadrà se non dovessimo riuscire a rispettare i parametri europei e il debito pubblico finisse nuovamente fuori controllo?
Visto che in natura, i soldi non si creano né si distruggono, ma passano semplicemente di proprietà, chi dovrà pagare le eventuali spese improduttive che verranno introdotte con il nuovo documento economico finanziario?
Tradotto in soldoni, non vorrei che si verificasse questa spiacevole situazione.
La mia preoccupazione non è infondata.
Ecco una domanda che mi viene fatta con frequenza regolare, quasi fosse un problema esistenziale.
Molti mi hanno confermato che hanno posto questo quesito a moltissime persone, esperti di settore, fornitori, persone che conoscono bene l’argomento “pressofusione”, ma non hanno mai ricevuto una collaborazione concreta.
Preparati, finalmente, a ricevere la risposta che stai aspettando da molto tempo.
Hai perfettamente ragione: nessuno ha mai affrontato seriamente la problematica che ti sto per relazionare.
In quale percentuale si dividono la responsabilità del problema?
Cosa puoi fare per evitare o prevenire questo fastidioso problema?
Per mettere un po’ di ordine, voglio regalarti questo esempio.
Si tratta di una grande battaglia, una guerra, uno scontro, un duello senza esclusione di colpi, ma alla fine la regolazione scientifica del processo di pressofusione avrà la meglio su metodi di regolazione improvvisati, nati decenni fa, quando qualsiasi pezzo uscisse dalla pressa veniva consegnato ai clienti e riceveva un lauto compenso.
Oggi non è più così!
Ecco perché è vitale che i tecnici dei reparti di progettazione e dei reparti di produzione elevino le loro conoscenze tecniche per colmare le loro lacune e rilanciare finalmente la fonderia.
Questa è l‘unica strada che puoi percorrere per mandare in pensione quei maledetti 5 sensi, che fino ad oggi hanno procurato una marea di guai.
È ovvio che per stabilizzare un processo produttivo instabile per definizione, è necessario applicare un metodo di lavoro certo, deterministico, scientificamente testato ed estremamente performante per non lasciare nulla al caso o alla buona sorte.
Conosci già qualcuno che è in grado di guidarti verso un metodo certo per abbattere gli scarti nella fonderia, un metodo originale per progettare, regolare e monitorare correttamente i parametri di processo?
Puoi oggi stesso sostituire la scienza e le formule matematiche ai 5 sensi?
Ecco una lista dei tagli, dei soprusi, delle magnifiche notizie, degli oltraggi che abbiamo dovuto subire nel corso degli anni, dovendo inventare l’impossibile per restare galla e arrivare a fine mese con le nostre aziende.
Basta navigare sul web e trovi articoli di ogni genere che descrivono nel dettaglio in quali condizioni si trovano, oggi, le nostre imprese.
Ad esempio, proviamo a fermare il nostro calendario al 2016 e immaginiamo di leggere alcuni articoli, alcuni giornali, alcune riviste economiche che cercano di fare il punto della situazione nel momento in cui iniziava una timida ripresa economica nel nostro Paese.
Ecco cosa avresti potuto trovare.
Non male come inizio!
Possiamo anche aggiungere altre informazioni…
“Quella italiana degli ultimi 20 anni è una storia piena di tasse.
Quando il Pil aumenta è normale che anche il gettito tributario si incrementi.
Ma se il primo ristagna o cresce poco, una pressione tributaria asfissiante sottrae risorse che potrebbero essere destinate a consumi e investimenti, cioè a creare lavoro e migliorare la qualità della vita.
Pazienza se a fronte di maggiori tasse fossero erogati servizi sociali, ma non è il caso dell’Italia.
I tributi servono per lo più a pagare sprechi e corruzione del passato (sotto forma di interessi sul debito pubblico) e del presente.”
Se realmente desideri farti del male, continua a leggere quello che ho trovato e prova a riflettere sul tuo presente e sul tuo futuro.
Ci troviamo di fronte a un periodo di cambiamenti importanti.
Si stanno destabilizzando molte delle nostre vecchie credenze, come se qualcuno stesse segando le gambe della sedia sulla quale ci siamo seduti da qualche anno senza più rialzarci.
Cosa possiamo fare per reagire a una situazione di stasi pericolosa, deleteria, improduttiva e poco rassicurante per il nostro futuro?
Ovviamente, questa considerazione è attualissima e veritiera anche per la tua fonderia.
È logico che se hai problemi con la tua produzione e non riesci a capire cosa fare per risolverli, se hai acquistato impianti per pressofusione zama con tecnologia di ultima generazione e riesci a sfruttarla forse al 25% delle sue potenzialità, se le inefficienze produttive della tua azienda ti stanno azzerando i margini di investimento, allora hai bisogno di trovare un aiuto serio e concreto.
Hai bisogno che i tecnici dei tuoi reparti di progettazione e dei tuoi reparti di produzione acquisiscano importanti conoscenze tecniche per colmare le loro lacune e rilanciare finalmente la produzione della tua azienda a livelli qualitativi che non hai mai visto fino ad oggi.
Ti assicuro che non è una strada facile: per stabilizzare un processo produttivo instabile per definizione, è necessario conoscere, imparare ed applicare un metodo di lavoro certo, deterministico, scientificamente testato ed estremamente performante per non lasciare nulla al caso o alla buona sorte.
Purtroppo, mi sto rendendo conto che questi strumenti, ora, in questo momento, nell’istante della maggiore necessità, sono un tabù per molte fonderie di zama.
Molte di loro, infatti, hanno bisogno di affidarsi a qualcuno che li ha già sviluppati, utilizzati e affinati nel tempo.
Per loro è strategico instaurare un rapporto di fiducia e di collaborazione serio e produttivo con il professionista di cui hanno bisogno per cambiare marcia nei reparti produttivi e negli uffici di progettazione, dove nascono gli articoli che forniranno ai loro clienti.
È una lotta contro il tempo, una impresa alla Indiana Jones, un cammino tortuoso e difficilissimo la ricerca di una persona o di una società qualificata e referenziata dai risultati e dalle recensioni positive dei suoi clienti, per evitare di incappare nei soliti individui che non sono in grado di aiutare loro a cambiare passo e trasformare in meglio la loro azienda.
È arrivato il momento di fare la differenza, di rendere tangibili i frutti dei tuoi sacrifici, degli investimenti mirati che farai nella tua azienda, facendo letteralmente decollare la tua fonderia.
Per questo motivo voglio regalarti alcuni segreti che fanno parte del mio bagaglio personale, che rappresentano il frutto del mio lavoro, della mia esperienza personale, delle mie ricerche in fonderia, dei miei errori, della mia rivincita personale e della mia passione più grande: la pressofusione e i suoi numeri legati all’analisi scientifica del processo.
Proprio per questo motivo, ti invito a riflettere con attenzione a quanto ti sto per raccontare.
Di seguito, ti voglio riportare un paio di esempi reali, relativi ad alcune prove stampo presso un paio di miei clienti, mettendo a nudo tutte le scelte tecniche effettuate a priori, effettuando una analisi comparativa di costo e di inefficienza produttiva che tale scelta ha portato nel tempo.
Preparati a fare un paio di conti insieme a me.
Uragani, alluvioni, tempeste tropicali, siccità devastanti che provocano incendi di proporzioni ciclopiche, popolazioni ridotte alla fame dalla carestia, inquinamento insostenibile, disboscamento incontrollato, immondizia che ci sta sovrastando, plastica che sta invadendo i nostri mari e gli oceani e molto altro…
È intelligente quanto stiamo facendo?
È questo il mondo che realmente vogliamo per noi e per i nostri figli?
Chi è realmente responsabile di questo scempio?
Prova a riflettere su questo interrogativo!
Tutti noi, nel nostro quotidiano, nei piccoli gesti che ci contraddistinguono, nel nostro stile di vita, nella ricerca spasmodica delle nostre comodità, nel miglioramento continuo del nostro stile di vita, nel modo in cui trasmettiamo ai nostri figli il rispetto che abbiamo per l’ambiente che ci circonda, abbiamo responsabilità precise per ciò che sta accadendo.
Prova a riflettere anche su questa considerazione.
Immagina, ora, di entrare nella tua fonderia di zama e di focalizzare la tua attenzione sulle risorse che stai quotidianamente sprecando, a partire dallo scarto incontrollato che ti costringe a sovra produrre fusioni, dall’utilizzo di impianti sbagliati (troppo grossi per gli articoli che devi stampare), dall’accensione di impianti progettati e costruiti dagli antichi egiziani, con consumi energetici paragonabili a quelli di una portaerei, per arrivare alle continue e inutili prove stampo che ti costringono ad alimentare gli impianti senza produrre, ai rifacimenti e continui aggiustamenti degli stampi stessi, e molto altro…
Oggi esistono strumenti decisamente interessanti e performanti, in grado di guidarti in maniera molto dettagliata verso la migliore regolazione dei parametri di processo dei tuoi impianti produttivi.
Uno di questi strumenti è il software di controllo qualità delle presse.
Vorrei da subito sfatare alcuni miti, che indicano questo strumento come una inutile perdita di tempo, come un oggetto che continua a bloccare la macchina durante la produzione perché va in allarme quando i parametri non sono corretti, che mette il personale di fonderia in una posizione scomoda, poiché controlla ogni movimento e registra ogni modifica dei parametri di lavorazione, monitorando eventuali anomalie di processo o eventuali errate regolazioni della macchina.
Un ulteriore ostacolo nel suo corretto utilizzo è anche legato alla scarsa conoscenza dei parametri che ne determinano il migliore e più affidabile utilizzo.
Penso che molte persone, almeno una volta nella loro vita professionale, hanno avuto questi pensieri.
In molti casi, purtroppo, la normale gestione di una fonderia è decisamente frenetica, eccessivamente complessa e legata a eventi simili a veri e propri disturbi imprevedibili per poter pensare di organizzarsi per il migliore utilizzo del software di controllo qualità delle presse.
In aggiunta, se pensi che molti di noi passano una montagna di ore in azienda, è ovvio pensare che sia normale evitare di complicarsi l’esistenza utilizzando funzioni poco note degli impianti produttivi, con il rischio di dover incrementare ulteriormente il monte ore passato all’interno della propria azienda.
In effetti posso comprendere al 100% questi pensieri e queste posizioni.
Tuttavia, ti invito ad allargare i tuoi orizzonti per fare una riflessione che può nascondere una grande verità.
Pensando attentamente a questa amara constatazione, allora, quel maledetto marchingegno che ti tiene sotto controllo e monitoraggio il processo produttivo, potrebbe essere realmente un elemento di grande utilità quotidiana.
Oggi puoi realmente cambiare marcia.
Solo per te, che sei realmente interessato a fare la differenza nella fonderia di zama, ho deciso di regalare alcune nozioni tecniche ricavate da prove realizzate presso i miei clienti.
Sto parlando di esempi reali, numeri tangibili e riscontri matematici con i quali ti puoi direttamente confrontare.
È arrivato il momento di metterti a disposizione questi feedback, perché si tratta del frutto del mio lavoro, della mia esperienza personale, delle mie ricerche in fonderia, dei miei errori, della mia rivincita personale e della mia passione più grande: la fonderia e i suoi numeri legati all’analisi scientifica del processo.
In effetti, sto per raccontarti verità importanti, visto che nessuno ha mai affrontato seriamente la problematica che ti sto per relazionare.
Cosa significa, nel concreto, questa affermazione se la trasportiamo nella tua fonderia?
Perché questo errore nella scelta dell’impianto è da ritenersi clamoroso ed è assolutamente da evitare?
Per questa ragione, è arrivato il momento di mettere un po’ di ordine nella nostra mente, cercando di capire quanto è autodistruttivo continuare a valutare gli investimenti aziendali con metodi improvvisati assolutamente inutili, volti alla conoscenza superficiale di qualche parametro che, dal punto di vista della qualità delle fusioni, non ti porterà molto lontano.
Di seguito, ti voglio riportare un esempio reale, relativo ad una prova stampo presso un mio cliente, mettendo a nudo tutte le scelte tecniche effettuate a priori, effettuando una analisi comparativa di costo e di inefficienza produttiva che tale scelta ha portato nel tempo.
È di grande attualità il grande problema dello scarto nella fonderia di pressofusione zama e la grande sfida della formazione volta alla creazione di un ponte comunicativo tra la fonderia e l’ufficio di progettazione.
È vitale e particolarmente intelligente conoscere una volta per tutte gli aspetti principali strettamente connessi a questi grandi problemi per affrontarli in maniera brillante, per capire come tenerli sotto controllo portando azioni certe nella fonderia, che abbiano il compito di prevenire situazioni complesse da gestire.
In effetti, il controllo e il monitoraggio degli scarti e delle difettosità dei getti in fonderia, oggi, rappresenta un vero e proprio investimento che molti sentono di dover affrontare in maniera particolarmente perspicace, ma come?
Anche a te mancano le basi per tendere a questo grande obiettivo?
Cosa può aiutarti realmente a cambiare marcia nell’affrontare il problema dello scarto incontrollato, individuarlo correttamente, inquadrarlo negli aspetti più nascosti e difficilmente misurabili e introdurre azioni correttive certe che portino con successo al risultato sperato di abbattere drasticamente gli scarti di produzione della tua fonderia?
Sto parlando della formazione, che deve essere molto attenta a questo aspetto, avendo la cura e l’intelligenza di tenere strettamente legati reparti strategicamente importanti come la fonderia e l’ufficio tecnico.
In effetti, molti miei clienti hanno voluto capire cosa si nasconde dietro questa pericolosissima mina vagante: conoscere la vera natura delle difettosità dei getti realizzati nelle loro fonderie di zama!
Generalmente, non esiste un collegamento preciso tra chi progetta e/o simula lo stampo e l’ufficio tecnico che decide lo standard qualitativo del progetto, pertanto tutto si ferma negli uffici di progettazione.
Quando lo stampo arriva in fonderia, anche se sono installati impianti di ultima generazione con performance migliori rispetto al passato, con strumenti nuovi e applicazioni utili a migliorare la precisione di regolazione del processo, purtroppo accade una cosa incredibile.
L'esperto nella riduzione degli scarti nel processo di pressofusione