Anno: 2018

TI PIACE VERAMENTE VIVERE ACCAMPATO IN FONDERIA?

È un dato di fatto: ognuno di noi passa la maggior parte della sua giornata sul luogo di lavoro o utilizzando i mezzi per raggiungerlo.

Ipotizzando che la giornata lavorativa sia composta solo da 8 ore, quanto tempo dedichi mediamente alla tua giornata lavorativa, comprese le ore di viaggio?

Potremmo dire mediamente 10 ore, ipotizzando un tempo di viaggio tipico di 1 ora che separa l’azienda dalla tua abitazione?

Confermando questo dato, prova ora a rispondere con la massima sincerità alla domanda che ti sto per fare.

Se tu lavori in una fonderia di zama, quante ore passi mediamente sul luogo di lavoro?

Scommetto che le 8 ore che ho ipotizzato prima sono pesantemente sbagliate, commettendo un grosso errore per difetto.

Come potrebbe essere diversamente?

Nella lotta quotidiana con le inefficienze e le pretese dei clienti, che vogliono il massimo standard qualitativo dalle tue fusioni al minore costo, per recuperare quotidianamente terreno, le tue ore di lavoro si moltiplicano quotidianamente.

Tutto ciò può costringerti a lavorare tutti i sabati del mese, il 25 aprile o il 1° maggio, a ferragosto o il 2 giugno o, addirittura, anche la domenica.

Cosa ne pensi delle straordinarie da trincea o, addirittura, del turno di lavoro doppio?

Anche tu sei toccato da questo problema, che ti sta rendendo la vita impossibile, che ti tiene lontano da casa e dai tuoi hobby quotidianamente e costantemente?

Ti stai riconoscendo in quello che ti sto dicendo?

Ecco, in sostanza, la conclusione alla quale voglio arrivare.

Ti trovi costretto, come molte altre persone, a piantare le tende nella tua azienda nel tentativo di recuperare le inefficienze produttive, fonte di elevati scarti di lavorazione, di compensare le cadenze produttive da tartaruga dei tuoi impianti di pressofusione, di ristampare pezzi cestinati perché non conformi, di riprogettare stampi problematici senza sapere l’origine reale delle loro criticità.

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SCOPRI COME DIVENTARE LO SPEEDY GONZALES DELLE CONSEGNE

Essere uno Speedy Gonzales delle consegne con scarti di produzione elevati è praticamente impossibile!

Tu hai qualche speranza di diventare così efficiente?

Scopri come, continuando a leggere quello che ho riportato di seguito.

In effetti, ho scritto alcuni importanti articoli riguardanti il grande problema dello scarto nella fonderia di pressofusione zama e la grande sfida della formazione volta alla creazione di un ponte comunicativo tra la fonderia e l’ufficio di progettazione.

Come ben sai, oggi è fondamentale essere preparati di fronte ad argomenti così importanti.

Credo che sia vitale e particolarmente intelligente conoscere una volta per tutte gli aspetti principali strettamente connessi a questi grandi problemi per affrontarli in maniera brillante, per capire come tenerli sotto controllo portando azioni certe nella fonderia di pressofusione zama, che abbiano il compito di prevenire situazioni complesse da gestire.

I metodi tradizionali, oggi hanno bisogno di essere aggiornati da azioni di valore che porteranno la tua fonderia a rivalutarsi nel tempo.

In effetti, il controllo e il monitoraggio degli scarti e delle difettosità dei getti in fonderia, oggi, rappresenta un vero e proprio investimento che molti sentono di dover affrontare in maniera particolarmente perspicace.

Anche la formazione deve essere molto attenta a questo aspetto, avendo la cura e l’intelligenza di tenere strettamente legati reparti strategicamente importanti come la fonderia e l’ufficio tecnico.

In effetti, molti miei clienti hanno voluto capire cosa si nasconde dietro questa pericolosissima mina vagante: conoscere la vera natura delle difettosità dei getti realizzati nelle loro fonderie di pressofusione zama!

Ecco cosa succede nel mondo della pressofusione zama, nella maggior parte delle fonderie, nella lotta quotidiana con l’inefficienza, sotto la continua pressione dei clienti più esigenti che chiedono il massimo sforzo qualitativo al minimo costo!

Infatti, nel mondo attuale della fonderia di pressofusione zama non esiste un collegamento preciso tra chi progetta e/o simula lo stampo e l’ufficio tecnico che decide lo standard qualitativo del progetto, pertanto tutto si ferma negli uffici di progettazione.

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USI LE CURVE DI INIEZIONE PER STABILIZZARE IL PROCESSO?

A questo punto, curve di iniezione a parte, penso che inizi ad avere gli strumenti giusti per capire quali rischi può correre la tua fonderia di pressofusione zama se decidi di continuare a regolare le presse con i vecchi 5 sensi.

Infatti, gli standard qualitativi che ti chiedono i clienti oggi, domani mattina inizieranno ad essere obsoleti e superati da richieste sempre più difficili da esaudire.

Anche i costi energetici per la gestione della tua fonderia saranno più alti: prova ad analizzare il trend legato ai picchi di costo dell’energia degli ultimi anni e vedrai che ciò che ti sto dicendo corrisponde ad una amara verità.

Nonostante la recente campagna elettorale abbia detto l’esatto contrario, dubito anche che il costo orario del personale e le tasse vadano a calare.

Insomma, se vogliamo riassumere tutto ciò in una frase, potremmo dire: “… nulla di nuovo all’orizzonte… “

È evidente il fatto che dobbiamo muoverci in maniera decisamente migliore di quanto non abbiamo fatto fino ad ora.

Nel nostro lavoro dobbiamo essere concreti ed efficienti se vogliamo sperare di resistere alla prossima crisi, che annienterà inesorabilmente coloro che non si adegueranno a questa legge di mercato.

Cosa significa, nel concreto, questa affermazione se la trasportiamo nella tua fonderia?

Cosa puoi fare per essere nuovamente vincente, investendo in maniera mirata con un ritorno economico immediato e cosa devi assolutamente evitare per farti trascinare alla deriva dalla prossima ondata negativa dei marcati che si presenterà con una ciclicità regolare, tale da imitare i famosi orologi svizzeri?

Quale divieto dovrà diventare imperativo per la tua azienda?

Sarà opportuno che anche nella tua azienda entri in vigore il divieto immediato di regolare i tuoi impianti con i vecchi 5 sensi!

Prima di proseguire ulteriormente, ti ricordo cosa significa regolare le macchine con quei maledetti 5 sensi, che rappresentano la fonte più grossa di non conformità di processo per la tua fonderia.

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CONOSCI VERAMENTE L’ORIGINE SEGRETA DELLE TUE NON CONFORMITÀ SULLA ZAMA?

Quante volte avresti voluto stringere tra le tue mani la bacchetta magica di Harry Potter per lanciare un incantesimo che ti togliesse dai guai, che ti facesse capire cosa sta accadendo alla tua fonderia e perché  non riesci a produrre quei maledetti pezzi in conformità con le richieste del tuo cliente?

Non sto parlando di fantascienza o di cose che esistono solo al cinema o nei cartoni animati.

Purtroppo sto parlando di una amarissima realtà.

Quante volte ti capita di non sapere dove sbattere la testa per risolvere un problema alle tue fusioni, talmente grave da compromettere la loro consegna, talmente complesso da non conoscerne minimamente la causa che l’ha originato?

Ecco cosa succede generalmente in questi casi.

Panico!

Improvvisamente, dopo anni ininterrotti di lavoro consegnato conforme alle aspettative del tuo cliente, ti accorgi che metà dei pezzi che stai producendo sono da cestinare nella raccolta differenziata.

Perché, da due mesi ad oggi, non riesci più a fare il tuo lavoro come una volta?

Perché improvvisamente si stanno minando tutte le tue conoscenze relative al processo di pressofusione zama e tutte le tue convinzioni di anni di lavoro si stanno disintegrando senza che tu possa fare nulla per impedirlo?

Ti trovi improvvisamente a decidere cosa fare con pezzi pieni di ragnature fredde, di bolle di fusione, di bolle sul rivestimento galvanico, di bave che ostruiscono fori o passaggi nei pezzi, di puntinature sulle entrate o sulle uscite, pezzi che si spaccano e non resistono più a test e stress meccanici come una volta, pezzi che non rispettano le tolleranze dimensionali o molti altri difetti irrisolvibili.

Cosa fai in queste situazioni?

Come ti comporti per evitare che si verifichino di nuovo?

Soprattutto, sei in grado di operare azioni correttive intelligenti e risolutive in grado di rimetterti sulla giusta carreggiata o vai rapidamente in ebollizione come se ti trovassi chiuso in una pentola a pressione che sta per esplodere?

Preparati, perché il momento della verità sta per giungere; ora ti mostro cosa ti sta accadendo e perché non riesci ad uscire da quel maledetto vicolo cieco nel quale ti sei indirizzato.

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TI SERVE REALMENTE ALTRO PERSONALE?

“…Non riesco a rispettare le scadenze che mi impongono i miei clienti!

Come riesce quello stramaledetto mio concorrente a consegnare così velocemente il suo prodotto finito?

Eppure ha il 30% di personale in meno rispetto alla mia azienda.

Cosa posso fare per evitare che mi rubi i clienti migliori, consegnando prima di me a un prezzo più competitivo del mio?…”

Anche tu non dormi di notte, tormentato da questi pensieri che ti perseguitano fino al suono della sveglia?

Ti sembra di correre freneticamente senza raggiungere i tuoi obiettivi con i clienti, come se ti sentissi affondare le gambe dentro le sabbie mobili?

In alternativa, prova a concentrarti su questo pensiero: “…ho bisogno di aumentare il personale qualificato nella mia azienda ma non trovo persone affidabili, con la voglia di lavorare, di mettersi in gioco e imparare un mestiere nuovo e stimolante…e nel frattempo le mie consegne hanno raggiunto tempi biblici… non capisco cosa devo fare…”

In effetti posso comprendere al 100% questi pensieri e queste preoccupazioni.

Tuttavia, ti invito ad allargare i tuoi orizzonti per fare una riflessione che può nascondere una grande verità.

Sei sicuro che la reale causa dei tuoi problemi sia la mancanza di personale nella tua azienda?

Proviamo a concentrarci sul concetto di efficienza produttiva.

Non dico cose nuove se mi focalizzo su un concetto molto importante, che molto spesso viene trascurato o non viene analizzato in maniera adeguata, perché nelle fonderie di zama si è sempre lavorato così, perché quasi nessuno ha fatto realmente i conti con le sue vere fonti di inefficienza, perché fino a poco tempo fa i clienti hanno sempre accettato tutto ciò che ricevevano.

Oggi le cose sono profondamente cambiate, le pretese dei clienti sono esponenzialmente aumentate, i costi fissi improduttivi sono diventati una vera e propria spina nel fianco, gli errori si pagano a prezzo più elevato rispetto al passato.

Ecco cosa intendo dire: prova a fare questo calcolo.

Conteggia il monte ore annuale totale lavorato nella tua azienda e dividi le ore di lavoro produttive ed efficienti dalle ore perse e dedicate alla risoluzione e alla rincorsa dei soliti problemi che ti perseguitano da anni per metterci pezze e soluzioni temporanee o improvvisate.

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SCOPRI COME IL COSTO PEZZO È INFLUENZATO DALLO STAMPO

Bella scoperta! …

Penso che nessuno sarà in grado di opporsi a questa affermazione.

Purtroppo, dire una cosa è molto facile, ma provarla scientificamente con dati certi e misurazioni sul campo diventa molto complesso.

In effetti, sto studiando da anni il modo per abbattere i costi delle inefficienze di un’azienda senza aumentarne la complessità di gestione.

Uno dei punti chiave per capire quanto realmente ti stia costando la fusione che giornalmente esce dalle tue presse dipende proprio dall’efficienza dello stampo.

Ecco cosa intendo dire con questa affermazione.

Quante volte ti capita di montare uno stampo nuovo di zecca sulla pressa e, senza procedere ad alcuna modifica, dai inizio alla produzione delle fusioni in ciclo automatico senza problemi e senza fermi macchina improvvisi e inattesi?

Magari fosse così semplice!

In realtà è fondamentale porsi anche un secondo interrogativo, non meno importante del primo.

In una scala da 1 a 10, quando provi quel maledetto stampo, a quale livello di preparazione sei arrivato in fonderia prima di dare inizio al processo produttivo?

Cerchiamo di capire, allora, cosa serve per avvicinarsi al fatidico “10”, con la massima sincerità, evitando di raccontarsi cose che ti fanno sentire a posto con la coscienza ma che sono poco vicine alla realtà quotidiana relativa alla normale gestione della tua fonderia.

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FORMULA FOUNDRY: IL SOFTWARE CHE EFFETTUA IL CONTROLLO QUALITÀ IN LINEA PER LA TUA FONDERIA

“…Quel dannato, stramaledetto oggetto (…il software di controllo qualità della mia pressa…) che mi fa perdere tempo ogni volta che devo fare un cambio stampo, che continua a bloccare la macchina durante la produzione perché va in allarme quando i parametri non sono corretti, che controlla il mio lavoro e verifica se ho regolato male la macchina!

Poi, chi lo conosce?

Nessuno me lo ha spiegato in dettaglio.

Perché mai dovrei usare quella inutile diavoleria?…”

Anche tu, almeno una volta nella tua vita professionale, hai avuto questi pensieri?

La normale gestione della fonderia è, forse, troppo frenetica, eccessivamente complessa e legata a eventi simili a veri e propri disturbi imprevedibili per poter pensare di perdere tempo nel migliore utilizzo del software di controllo qualità delle tue presse?

In alternativa, prova a concentrarti su questo pensiero: “…passo già una montagna di ore in fonderia per pensare di perdere tempo per l’utilizzo e la regolazione di una cosa che non mi serve…”

In effetti posso comprendere al 100% questi pensieri e queste posizioni.

Tuttavia, ti invito ad allargare i tuoi orizzonti per fare una riflessione che può nascondere una grande verità.

Se non hai il processo perfettamente sotto controllo e completamente monitorato, rischi di generare una elevata percentuale di scarto.

Se il tuo cliente ti ha ordinato 1000 pezzi e 500 li hai buttati perché non sono conformi, rischi di passare molte ore nella tua fonderia per recuperare il tempo perso a produrre pezzi non conformi.

Pensando attentamente a questa amara constatazione, allora, quel maledetto marchingegno che tiene sotto controllo e monitoraggio il processo produttivo, potrebbe essere realmente un elemento di grande utilità quotidiana.

Se hai la capacità e la genialità di saperlo utilizzare a bordo della pressa, ma anche a distanza, nel tuo ufficio, come sistema di controllo retroattivo della tua produzione in fonderia, ecco quale vantaggio molto interessante potresti ricevere in poco tempo.

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MAMMA MIA CHE ERRORE! COSA HO FATTO STAVOLTA?

Sto parlando di un dubbio esistenziale, una vera e propria tortura!

Cosa c’è di peggio nella vita che aver commesso un errore clamoroso o una serie di errori vitali che ti ha portato dentro a un vicolo cieco, magari schiantandoti frontalmente contro un muro, senza sapere o capire come tu sia arrivato a una simile autodistruzione.

Sembra assurdo, ma è la pura verità.

Quante volte mi è capitato di sentire con le mie orecchie frasi tipo questa: “…ero convinto di avere trovato la strada giusta, di avere finalmente risolto quel maledetto problema in fonderia, di averlo sconfitto definitivamente, ma si è ripresentato senza preavviso e in maniera più devastante e non riesco a capire per quale motivo…”

Immagino che di fronte a un fatto compiuto, magari di una certa gravità, vorresti che ti si aprisse istantaneamente il pavimento sotto i piedi per scomparire il più velocemente possibile ma, purtroppo, ciò non è possibile.

Eppure, se analizziamo le fonti di potenziali disastri nella fonderia di zama, ci accorgiamo di una grande verità.

Le cause maledette sono sempre le stesse!

Ma cosa può esserti sfuggito di mano questa volta?

Perché non riesci a trovare una costante che collega con un filo logico i problemi che hanno perseguitato la tua fonderia di zama fino ad oggi?

Soprattutto, come puoi prevenire invece di curare i potenziali problemi che ti si ripresentano con una ciclicità costante, senza saper per quale motivo o  per quale causa ti tornano inesorabilmente a trovare?

Ma, soprattutto, hai un grosso dubbio da toglierti dalla mente.

Cosa puoi avere fatto di così sbagliato, stavolta?

Allora è importante avere ben chiari alcuni aspetti che possano aprire la tua mente prima di entrare in fonderia.

Soprattutto, cerca di avere ben chiaro questo concetto fondamentale.

Di fronte a qualsiasi problema, le soluzioni di tentativo, intendo dire quelle improvvisate, non mi hanno mai portato molto lontano.

Solo l’analisi scientifica del problema e un approccio risolutivo altrettanto scientifico mi hanno sempre aiutato a circoscrivere i problemi, trovandone sempre le potenziali cause e muovendo opportune azioni correttive definitive.

Proviamo, allora, ad affrontare insieme anche questo argomento, cercando di capire come e dove intervenire per non trovarsi più nella condizione di dover affermare: “…mamma mia che errore! Cosa ho fatto stavolta?”

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PERCHÉ I FORMATORI HANNO PAURA A ENTRARE NELLA TUA FONDERIA

Più che paura, lo definirei terrore!

Se preferisci potremmo usare anche altri termini: fobia, allergia, sincope, patia, ecc…

Puoi scegliere il termine che meglio si addice a descrivere questa situazione, questa inadeguatezza rispetto alla loro conoscenza del processo sul campo.

In genere loro si preoccupano di organizzare giornate di studio, eventi, corsi di formazione, workshop, presentazioni o qualsivoglia: deve trattarsi solo ed esclusivamente di eventi che li tengano il più lontano possibile da quel luogo dove tutti i problemi prendono sembianza: la maledetta fonderia di zama!

In genere, a questi eventi partecipano e relazionano le più importanti menti di settore, le persone di riferimento, coloro che hanno inventato qualcosa di interessante, le aziende che intendono conoscere le ultime novità che il settore sta lanciando sul mercato.

Ma non siamo in fonderia: come fai a collegare tutto ciò che stai vedendo a tavolino in questi eventi con le macchine che hanno il compito di riempire gli stampi che, magari, qualcun altro ti ha progettato?

Stanno parlando di cose futuristiche puramente teoriche o di qualcosa che realmente puoi applicare anche alla tua fonderia?

Ma, soprattutto, ricorda sempre una grande verità.

Lo scopo degli incontri chiamati “workshop” è esclusivamente quello di venderti qualcosa!

Quindi ricorda bene anche questa seconda verità.

Prepara il portafogli perché potresti tornare a casa con qualche soluzione assolutamente inutile a risolvere i problemi che stanno perseguitando da anni la tua fonderia!

Proviamo, allora, ad affrontare insieme anche questo argomento, cercando di capire come evitare di circondarsi di tecnologia inutile che potrebbe complicare le tue isole di pressofusione inutilmente senza raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato durante questi incontri.

Soprattutto, cerchiamo di scoprire nel dettaglio quali errori e quali ingenuità potresti compiere se deleghi la crescita della tua azienda all’esclusivo investimento verso attività teoriche poco collegate ai reali problemi quotidiani di una fonderia di pressofusione zama.

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CHI ALTRO VUOLE EVITARE L’ERRORE DI PROGETTO DELLO STAMPO?

Questa domanda è veramente interessante.

Soprattutto se te la propone un esperto di processo che per sua scelta non si è mai messo a progettare stampi.

Questo perché ho deciso di focalizzare tutti i miei sforzi per cercare di affrontare un problema mai risolto o affrontato seriamente da qualcuno, almeno nel campo della zama.

Infatti ho da sempre cercato di focalizzare le mia attenzione sulla risoluzione dei problemi strategici del processo di pressofusione legati alle leghe di zinco, con particolare riferimento agli impianti produttivi della fonderia.

Esistono varie aziende che si occupano di progettazione di stampi.

Esistono vari software che effettuano simulazioni di riempimento degli stampi.

Ma quando vai in fonderia, come fai a collegare tutto ciò che hai visto a tavolino in ufficio con le macchine che hanno il compito di riempire gli stampi che, magari, qualcun altro ti ha progettato?

Sei sicuro del lavoro che il progettista ha fatto a priori?

Hai scelto la macchina giusta per alloggiare lo stampo che stai per provare in fonderia?

Esiste un accoppiamento migliore di quello che hai scelto, sia per il rispetto del requisito qualitativo che ti sei posto, sia per minimizzare i costi di produzione dell’articolo che stai per stampare?

Ma, soprattutto, hai un grosso dubbio da toglierti dalla mente.

Lo stampo è stato progettato in maniera coerente?

Faccio questa affermazione perché non è detto che chi ha progettato lo stampo abbia conoscenze tecniche importanti che consentano di ottimizzare l’iniezione della macchina.

Allora è importante avere ben chiari alcuni aspetti che abbraccino entrambe queste competenze: come si riempie in maniera ottimale uno stampo per pressofusione zama e come si ottimizza il funzionamento del gruppo iniezione di una pressa a camera calda.

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