DESIDERI REALMENTE DISTRUGGERE IL MONDO IN CUI STAI VIVENDO?

Uragani, alluvioni, tempeste tropicali, siccità devastanti che provocano incendi di proporzioni ciclopiche, popolazioni ridotte alla fame dalla carestia, inquinamento insostenibile, disboscamento incontrollato, immondizia che ci sta sovrastando, plastica che sta invadendo i nostri mari e gli oceani e molto altro…

È intelligente quanto stiamo facendo?

È questo il mondo che realmente vogliamo per noi e per i nostri figli?

Chi è realmente responsabile di questo scempio?

Prova a riflettere su questo interrogativo!

Qual è la tua responsabilità in tutto ciò che sta accadendo quotidianamente nel mondo in cui stai vivendo?

Basta caricare le nostre colpe su altre persone!

Tutti noi, nel nostro quotidiano, nei piccoli gesti che ci contraddistinguono, nel nostro stile di vita, nella ricerca spasmodica delle nostre comodità, nel miglioramento continuo del nostro stile di vita, nel modo in cui trasmettiamo ai nostri figli il rispetto che abbiamo per l’ambiente che ci circonda, abbiamo responsabilità precise per ciò che sta accadendo.

Prova a riflettere anche su questa considerazione.

Quanto può realmente incidere un piccolo gesto a favore del nostro mondo se lo replichiamo quotidianamente per oltre 7 miliardi di volte?

Possiamo considerarci un esempio per le popolazioni che verranno dopo di noi?

I nostri gesti quotidiani dovrebbero essere realmente presi come esempio di vita e di comportamento?

Immagina, ora, di entrare nella tua fonderia di zama e di focalizzare la tua attenzione sulle risorse che stai quotidianamente sprecando, a partire dallo scarto incontrollato che ti costringe a sovra produrre fusioni, dall’utilizzo di impianti sbagliati (troppo grossi per gli articoli che devi stampare), dall’accensione di impianti progettati e costruiti dagli antichi egiziani, con consumi energetici paragonabili a quelli di una portaerei, per arrivare alle continue e inutili prove stampo che ti costringono ad alimentare gli impianti senza produrre, ai rifacimenti e continui aggiustamenti degli stampi stessi, e molto altro…

Allora, pensi anche tu di poter fare realmente qualcosa per evitare di distruggere il mondo in cui stai vivendo?

Oppure è più semplice trovare altri capri espiatori, altre figure sulle quali scaricare le tue responsabilità?

Mettiamo un po’ di ordine nelle nostre considerazioni e proviamo a fare una analisi dettagliata di cosa puoi migliorare nella tua fonderia per invertire la tendenza autodistruttiva nella quale ci siamo incanalati da alcuni anni.

Avrei il desiderio di ricordarti cosa sta accadendo da alcuni anni nel mondo delle macchine utensili.

Infatti, le ultime novità tecniche introdotte in questo campo hanno avuto lo scopo e il merito di  portare ad un approccio multitecnologico che riduce i costi per l’intera durata utile della macchina utensile.

Ti riporto, a titolo di esempio, il contenuto che ho letto su un articolo trovato nel web, togliendo qualsiasi riferimento ad aziende o brand (per una questione di privacy).

Queste parole sono da attribuire ad un’azienda leader di settore, nel campo delle applicazioni elettriche ed idrauliche per la movimentazione di assi di macchine utensili per asportazione del truciolo.

Le macchine utensili dotate di soluzioni per l’automazione …, sono in grado di risparmiare quasi il 50% di energia, a pari livello di produttività.

Per aumentare l’efficienza energetica sull’intero arco di vita della macchina, dalla fase di engineering sino alla messa in servizio e oltre, … utilizza la filosofia delle …, un approccio multitecnologico in grado di ridurre sensibilmente i costi, quindi anche quelli unitari, per l’intera durata utile della macchina.

In questo contesto, … propone un sistema che coniuga l’affidabilità e la potenza dell’idraulica con l’efficienza energetica e la dinamica dell’elettronica compatta nel sistema d’azionamento a velocità variabile per pompe …, il quale, fornendo energia solo quando realmente richiesta (Energy on Demand), riduce i consumi energetici degli equipaggiamenti idraulici fino all’80% rispetto alle soluzioni convenzionali.

Anche le emissioni sonore e lo sviluppo di calore vengono ridotti sensibilmente”.

Questo approccio ed i relativi risultati mi sembrano chiari.

Questo nuovo modo di progettare gli impianti sta impattando positivamente sull’inquinamento ambientale, riducendo le emissioni di CO2 delle centrali termiche (avendo bisogno di una quantità di energia inferiore per poter funzionare), sta abbattendo l’inquinamento acustico e sta riducendo sensibilmente l’impatto termico sull’ambiente circostante.

Desidero portarti verso questa considerazione.

I vecchi impianti di pressofusione installati nella tua azienda stanno incidendo pesantemente sui conti della tua azienda e sull’impatto ambientale.

Oggi vengono dedicate attenzioni maniacali alla gestione dei software per macchine utensili .

Prova a pensare a questa considerazione: una quota considerevole di energia viene consumata nei sistemi ausiliari, vale a dire i sistemi di raffreddamento (chillers) dei motori e delle trasmissioni, nonché le unità di alimentazione dei servizi aria e olio e quelle di condizionamento dei fluidi di gestione dei movimenti.

Le misure evidenziano che circa il 65% della potenza assorbita dalla macchina in condizione di “machine ready” (cioè assi in coppia ma fermi) dipende proprio dai sistemi ausiliari: pertanto macchine con software datati si trovano in condizione di pesante inefficienza.

Oggi, i produttori di impianti stanno lavorando su sistemi ad accumulo energetico in alternativa a soluzioni a dispersione energetica: questa efficienza energetica va a netto favore del rispetto per l’ambiente.

Anche nel mondo dei CNC si sta cercando di andare in questa direzione.

Infatti, oramai, i progettisti si sono preoccupati di fare in modo che tutti gli azionamenti siano in grado di rigenerare in rete.

Gli alimentatori vengono progettati in maniera tale da compensare in modo statico e dinamico la potenza capacitiva e reattiva al fine di riportare il cos ϕ = 1 non solo a monte del gruppo azionamenti ma anche nel punto di allacciamento della macchina alla rete, riuscendo così anche a compensare la potenza reattiva assorbita dagli ausiliari: questo si traduce in una riduzione dei costi di esercizio e in una efficace azione per l’ambiente (la potenza reattiva è potenza inutile sprecata dal macchinario).

Come vedi, l’ambiente tecnologico e l’ambiente normativo non stanno a guardare.

La stessa identica considerazione è valida anche nel campo delle presse applicate al processo di pressofusione.

Qui le cose si complicano ulteriormente, perché sto notando, purtroppo, una cronica mancanza di cultura e di informazioni tecniche, indispensabili per fare scelte corrette, investimenti mirati a spendere il denaro aziendale in maniera assolutamente efficiente e proficua.

Prova a rispondere agli interrogativi che ti ho riportato di seguito.

Sei sicuro di avere scelto le macchine giuste per la tua fonderia?

I diametri dei pistoni che stai usando sono coerenti con gli stampi che devi montare sulle tue presse?

La cadenza produttiva delle tue presse è corretta?

Quante prove stampo esegui per ogni nuova produzione?

Qual è la reale percentuale di scarti prodotti dalla tua fonderia?

Di solito faccio una domanda aperta ad ogni mio cliente sperando di ricevere risposte dettate da un ragionamento matematico preciso: “mi spieghi quale ragionamento hai fatto per la scelta e l’acquisto delle ultime macchine che hai inserito nella tua fonderia?

Tipica risposta: “da quando esiste la mia azienda compriamo queste macchine e continuiamo a farlo”.

Una seconda domanda aperta mi fa capire che per un ragionamento matematico preciso c’è poca speranza: “mi spieghi perché stai usando questi pistoni nella tua fonderia?

Ecco cosa mi sento dire spesso: “i miei fornitori mi dicono che i miei concorrenti usano gli stessi pistoni che uso io, inoltre per avere uno standard nei ricambi preferisco non considerare ulteriori tipi di pistoni”.

Ritornando alla solita strategia, faccio un paio domande precise: “tipicamente, a quanti turni lavora la tua fonderia e per quanti giorni alla settimana? Quanti pezzi alla settimana realmente consegni ai tuoi clienti rispetto a quelli che produci?

Ebbene, accade spesso che la risposta alla prima domanda è automatica, mentre la risposta alla seconda domanda…

Per continuare, ecco le solite domande: “come sei riuscito ad abbattere le prove stampo nella tua fonderia? In media a quanto tempo  corrispondono?

Anche in questo caso, le risposte non arrivano…

Come vedi, la materia è molto complessa e se non affronti ognuno di questi punti con le dovute cautele, rischi di sbagliare completamente gli investimenti nella tua fonderia, a volte con un danno economico e ambientale devastante.

Come possono esserti utili i tuoi soliti fornitori con soluzioni improvvisate per aiutarti a tenere sotto controllo i problemi che ti ho esposto?

Ecco come.

Di solito nessuno si sbilancia per darti indicazioni precise in merito alla scelta delle migliori macchine per la tua fonderia.

Se hai una pesante carenza nella parte teorica del processo, se non conosci a fondo le regole che determinano l’aspetto qualitativo delle fusioni, se la matematica e la scienza non fanno parte della tua esperienza, non andrai molto lontano.

Come potrebbe essere diversamente, visto che i calcoli non fanno parte del loro DNA?

Per quanto riguarda la scelta del diametro ottimale dei pistoni, ecco quali risposte riceverai da chi è completamente estraneo alla conoscenza dei parametri di processo.

Ad esempio: “nel settore moda, si una la 50 tonnellate con il pistone da 45 mm”.

Le maniglie si stampano usando la 200 tonnellate con il pistone da 70 mm”.

Ma ti rendi conto di cosa ti sto dicendo?

Per quanto riguarda la migliore cadenza produttiva delle presse, nessuno riuscirà a darti risposte sensate.

Come potrebbe essere altrimenti?

Nel tentativo di venderti cose che dovrebbero risolverti i problemi, purtroppo senza successo, i soliti fornitori con soluzioni improvvisate ti costringeranno a complicare oltre il necessario i tuoi impianti, aumentandone il tempo di setup e peggiorandone il tempo ciclo costringendoti a regolazioni più complesse e meno stabili nel tempo.

Ricordati: la semplicità prima di tutto.

Ciò che non c’è non si rompe e non ti complica l’esistenza.

Prova a pensare a questa ulteriore considerazione.

Quanto tempo ti serve per eseguire correttamente la sostituzione del tuo stampo se devi mettere a punto una serie infinita di accessori?

Prova a eseguire il setup di macchina, robot, termoregolatore, lubrificazione degli stampi di “ultima generazione”, impianto del vuoto, trancia, sistema di alimentazione del forno, automazione di recupero delle materozze, telecamera per il riconoscimento dei pezzi, ecc…

Ma ti servono proprio tutte queste cose?

Se si, su tutti gli impianti?

Quanto hai dovuto spendere per costruire un impianto così complesso?

Tutti questi accessori devono essere alimentati, a discapito di un ambiente che stai letteralmente massacrando in termini di inefficienza energetica.

Ora immagina di trovarti di fronte a un fermo macchina durante una manutenzione ordinaria o un guasto.

Visto quanto ti ho accennato al punto precedente, prova ad immaginare l’impatto di tutte quelle complicazioni di fronte a una tematica così importante come il tempo che devi dedicare alla manutenzione ordinaria o il tempo che ti serve per risolvere una emergenza legata ad un guato che ti genera un fermo macchina.

Ricorda: ciò che è presente in ogni tua isola di pressofusione zama in fonderia può rompersi o può complicarti la vita!

Ogni pezzo rotto deve essere correttamente smaltito nell’ambiente.

Hai contribuito a costruire un impianto che consuma una enormità, che produce più immondizia, che per poter funzionare necessità di più accessori ausiliari altamente inquinanti (olio, materiali di consumo che devono essere smaltiti, ecc…).

Ecco cosa ti hanno procurato queste soluzioni improvvisate che, a conti fatti, in molti casi si sono rivelate come un vero e proprio boomerang per la tua fonderia e per i conti della tua azienda.

Analizza con la massima attenzione ogni soluzione che ti viene proposta e che potrebbe inutilmente portarti alla complicazione di gestione dei tuoi impianti in fonderia.

Queste valutazioni le sto facendo da anni, da quando ho iniziato a voler analizzare nel profondo il processo di pressofusione zama per capire dove possono esserci margini di miglioramento nei tuoi costi di produzione e nella efficienza della tua fonderia di pressofusione zama.

Osserva con attenzione l’escalation di eventi atmosferici estremi che si stanno verificando e prova a pensare a cosa puoi fare realmente per contenerli.

Ecco come mi impegno io ad analizzare e risolvere le inefficienze della tua fonderia di pressofusione zama.

Ti aiuterò ad analizzare e a costruire la tua fonderia ideale, composta solo da ciò che ti serve, non prendendo in considerazione l’inutile e il superfluo, perché per me l’ambiente in cui vivo è sacro.

Ti insegnerò a fare calcoli matematici volti all’analisi del materiale che già possiedi e alla scelta delle reali soluzioni che ti mancano per far veramente decollare la tua fonderia di pressofusione zama, evitando soluzioni improvvisate aggiuntive che possono impattare negativamente sull’ambiente.

Basta essere schiavi delle solite scelte improvvisate e sbagliate.

Per la scelta ottimale del diametro dei pistoni, ti insegnerò a fare calcoli matematici che ti permetteranno di capire se il materiale che già possiedi è idoneo e sufficiente a coprire tutte le esigenze produttive della tua fonderia, garantendo ai tuoi clienti la qualità che pretendono da te ai costi che decidono loro, alla giusta cadenza produttiva che ti permetterà di ridurre pesantemente le emissioni nocive di CO2 nell’ambiente che ti circonda.

Ti insegnerò ciò che nessuno ha mai avuto il coraggio di insegnarti, perché non è in grado o perché è suo interesse tenerti legato a lui senza darti soluzioni per renderti autonomo.

Con un metodo scientifico e con calcoli matematici precisi e non improvvisati, finalmente anche tu sarai in grado di trovare sempre l’accoppiamento ottimale tra macchina, pistone e stampo.

Tra le possibili combinazioni disponibili, avrai sempre la possibilità di scegliere quella ottimale per l’impianto che ti si libera al momento di produrre un articolo al massimo della qualità e dell’efficienza produttiva della tua fonderia.

Ecco uno dei momenti strategici per abbattere i tempi morti della tua fonderia: il cambio stampo.

Immagina di dover effettuare la sostituzione del tuo stampo più complesso, per fornire il tuo cliente più importante nel tempo più breve possibile perché sei in ritardo con le consegne.

Ora immagina di dover mettere a punto la macchina, il robot, il termoregolatore, una lubrificazione degli stampi di “ultima generazione”,  l’impianto del vuoto, la trancia, il sistema di alimentazione del forno, l’automazione di recupero delle materozze, la telecamera per il riconoscimento dei pezzi, ecc…

Magari devi consegnare solo 1.000, 1.500 pezzi!

Prova a farti questa domanda.

Prima di circondare la tua macchina da tutti questi accessori (ripeto, alcuni magari utili, ma altri assolutamente non necessari in alcune applicazioni), hai provato a leggere e interpretare le curve di iniezione della macchina per capire se hai ottenuto un setup coerente con i parametri di processo che hai progettato?

Hai progettato i parametri di processo prima di montare lo stampo in macchina?

Se si, quali?

Sei pronto a monitorare in linea le stampate che stai per eseguire?

Io ti insegnerò a fare tutto questo, liberandoti dal rischio concreto di restare schiavo di soluzioni improvvisate e inutili, dannose e devastanti per l’aria che respiri ogni giorno, per i rifiuti speciali che devi smaltire in un ambiente sempre più a rischio, per fenomeni atmosferici estremi che potrebbero distruggere in pochi minuti la tua azienda cancellando i sacrifici fatti in una vita intera di lavoro quotidiano.

Per finire, ecco un’altra spina nel fianco di chi deve produrre con la massima efficienza: la manutenzione ordinaria o straordinaria.

Finalmente avrai nella tua azienda qualcuno che ti insegnerà a prevenire prima di curare, senza complicare inutilmente i tuoi impianti in fonderia.

Finalmente ti insegnerò a utilizzare le curve di iniezione e il software del controllo qualità dei tuoi impianti per fare manutenzione predittiva e fermare gli impianti solo quando lo stabilirai tu.

Se invece, per qualsiasi altra ragione, vuoi continuare a essere schiavo dei soliti fornitori che hanno provveduto costantemente nel tempo ad aumentare le inefficienze della tua fonderia, a rendere l’ambiente più a rischio e pericoloso, allora puoi continuare a rivolgerti a chi non ti ha mai aiutato a evitare lo spreco di denaro in fonderia, per le inefficienze che ti ho appena spiegato.

Allora, ti ricordo cosa può capitare rivolgendoti a chi non ha le idee molto chiare riguardo il problema delle inefficienze in fonderia:

-Continuerai ad affidarti ai soliti tuttologi che hanno reso i tuoi impianti complessi come una navetta spaziale, rendendoli sempre più difficili da gestire, delicati da manutenere, dannosi e deleteri per l’ambiente che ti circonda.

-Busseranno ai cancelli della tua azienda i soliti personaggi che ti diranno in maniera improvvisata quale pistone usano i tuoi concorrenti per produrre pezzi simili ai tuoi.

-Arriveranno i soliti presuntuosi che, senza mettere piede nella tua fonderia, ti indicheranno le soluzione più deleterie, per rendere meno produttive le tue presse.

Ecco gli importanti risultati che otterrai nella tua fonderia, se ti affidi alla persona giusta.

-Ridurrai molto rapidamente gli scarti di produzione a favore di un ambiente più pulito.

-Finalmente, ridurrai drasticamente i costi energetici, evitando di intossicare la tua città.

-Diminuirai le tue inefficienze di impianto dovute ad un errato accoppiamento macchina – pistone – stampo, utilizzando impianti più piccoli, ecologici e produttivi.

-Imparerai a fare la manutenzione predittiva ai tuoi impianti per farli fermare solo quando lo deciderai tu, riducendo drasticamente i ricambi da riciclare in un ambiente in serio pericolo.

-Ridurrai la manodopera e i suoi costi, evitando di smaltire nelle apposite discariche differenziate rifiuti speciali tossici e dannosissimi.

-Renderai i tuoi impianti più veloci, producendo il necessario in un tempo nettamente inferiore, risparmiando tonnellate di CO2.

Allora, anche tu vuoi finalmente liberarti da soluzioni improvvisate e deleterie, senza più rischiare di distruggere irreparabilmente l’unico mondo nel quale puoi vivere?

Se veramente sei interessato ad approfondire quanto ti ho appena raccontato…

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Roberto Camerin

L’esperto del processo di pressofusione zama

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