Essere uno Speedy Gonzales delle consegne con scarti di produzione elevati è praticamente impossibile!
Tu hai qualche speranza di diventare così efficiente?
Scopri come, continuando a leggere quello che ho riportato di seguito.
In effetti, ho scritto alcuni importanti articoli riguardanti il grande problema dello scarto nella fonderia di pressofusione zama e la grande sfida della formazione volta alla creazione di un ponte comunicativo tra la fonderia e l’ufficio di progettazione.
Come ben sai, oggi è fondamentale essere preparati di fronte ad argomenti così importanti.
Credo che sia vitale e particolarmente intelligente conoscere una volta per tutte gli aspetti principali strettamente connessi a questi grandi problemi per affrontarli in maniera brillante, per capire come tenerli sotto controllo portando azioni certe nella fonderia di pressofusione zama, che abbiano il compito di prevenire situazioni complesse da gestire.
In effetti, il controllo e il monitoraggio degli scarti e delle difettosità dei getti in fonderia, oggi, rappresenta un vero e proprio investimento che molti sentono di dover affrontare in maniera particolarmente perspicace.
Anche la formazione deve essere molto attenta a questo aspetto, avendo la cura e l’intelligenza di tenere strettamente legati reparti strategicamente importanti come la fonderia e l’ufficio tecnico.
In effetti, molti miei clienti hanno voluto capire cosa si nasconde dietro questa pericolosissima mina vagante: conoscere la vera natura delle difettosità dei getti realizzati nelle loro fonderie di pressofusione zama!
Infatti, nel mondo attuale della fonderia di pressofusione zama non esiste un collegamento preciso tra chi progetta e/o simula lo stampo e l’ufficio tecnico che decide lo standard qualitativo del progetto, pertanto tutto si ferma negli uffici di progettazione.
Ma cosa succede quando lo stampo viene portato in fonderia e il processo deve essere perfettamente regolato attraverso i migliori parametri disponibili sulla macchina?
Succede che in fonderia vengono installati impianti di ultima generazione con performance migliori rispetto al passato, con strumenti nuovi e applicazioni utili a migliorare la precisione di regolazione del processo ma…
Infatti è risaputo che la maggior parte degli operatori macchina ha una scarsa conoscenza delle potenzialità dell’impianto.
Mi sono reso conto che molto spesso sfruttano solo il 30% del potenziale delle macchine per pressofusione zama, fermandosi all’utilizzo dei parametri base.
Ciò porta ad avere il processo fuori controllo e, molto spesso, la conseguenza è una produzione ad alto scarto che potrebbe danneggiare il proprio conto economico e soprattutto la propria reputazione come azienda fornitrice.
La cosa si aggrava ulteriormente in un processo multistadio (fusione, vibro finitura, pulimentatura, rivestimento galvanico, ossidazioni chimiche, verniciatura, ecc…).
Infatti, a fronte di un problema, è molto difficile, se non impossibile, capirne e risolverne la causa (quante volte capita che fonderia e galvanica si rimpallino le responsabilità di un lotto produttivo non conforme o ad alto scarto e non si riesca a capire cosa sia realmente successo e come prevenirlo?).
Con gli strumenti disponibili oggi, e con la mancanza di collegamento tra l’ufficio di progettazione e la fonderia, ecco come si cerca di controllare le macchine in maniera poco funzionale ad abbassare la percentuale di scarto.
• Si va ad orecchio: esiste la convinzione che una macchina ben regolata possa emettere un suono secco e armonioso del pistone di iniezione.
• Si va ad occhio: si crede che osservando la stampata, si modifichino i parametri di iniezione finché non diventi “bella bianca”.
• Si va a tatto: si pensa che la stampata debba essere bella e compatta, i pezzi non debbano staccarsi dagli attacchi solo per l’intervento del tavolino di estrazione.
• Si va a naso: si crede che per trovare il migliore compromesso di regolazione, a volte basti toccare i parametri che apparentemente (a occhio) danno una buona resa sul pezzo (stampata “bella bianca”), ma nella pratica possono creare davvero grossi problemi durante le fasi di finitura.
• Si va a gusto: se il pezzo non si piega o spezza con la forza bruta o con i denti, allora probabilmente è stampato bene.
• Si va a fortuna: durante la campionatura ci si rivolge alla Dea bendata e se tutto va bene, allora in futuro non ci saranno mai problemi.
Purtroppo, fino ad oggi entrano nelle fonderie diversi personaggi che “suggeriscono” come aggiustare il tiro nel processo produttivo dei loro clienti.
• I tuttologi:
generalmente non conoscono scientificamente il processo perché si spacciano per quelli che “sanno tutto di tutto”.
“Se hai questo problema, allora stai usando il distaccante sbagliato; prova questo e vedrai che risolvi i tuoi problemi”, e cerca di vendere un nuovo prodotto.
Può essere che, grazie alla fortuna, ottieni un risultato migliore perché curi meglio la regolazione del processo (perdendo 2/3 ore) ma sai che per la tua fonderia, questo non può essere uno standard.
• I formatori:
organizzano corsi teorici per colmare le lacune teoriche alle persone. Non ho mai visto nessuno di loro in fonderia a sporcarsi le mani con gli impianti!
Ti formano e di fronte ai problemi pratici ti abbandonano senza se e senza ma.
• I pensionati tutto fare:
Smanettano sui programmi delle macchine per dimostrarti che magicamente, toccando questo o quel parametro le cose si mettono a posto.
Come riescono a raggiungere questi risultati?
Non grazie all’analisi scientifica del processo: fondamentalmente non sanno come siano arrivati alla regolazione finale: semplicemente sono andati a tentativi e uno di questi è riuscito bene.
•I teorici:
vengono in azienda e fanno un corso ai tecnici, dicendo che il corso terminerà completamente in fonderia.
Purtroppo, fanno durare la parte teorica il più possibile, in modo da dedicare pochissimo tempo per risolvere i problemi in fonderia.
Purtroppo, per l’incontro successivo passerà molto tempo, ma i tuoi problemi sono da risolvere oggi, in questo stesso istante…
Lavoro da oltre 13 anni nel campo della pressofusione, conosco le presse a camera calda perché ho lavorato in un’azienda che le produce, amo la teoria e la pratica perché sono consolidate dentro di me da anni di regolazione del processo e sono abituato a sporcarmi le mani con i macchinari.
Ciò detto ho passato gli ultimi anni della mia vita a fare di questa mia attitudine un metodo di lavoro certo, definito da calcoli matematici in sequenza che non lasciano spazio ai sensi e alla fortuna.
Anziché andare in fonderia impreparato, prima di montare lo stampo in macchina, impara a progettare correttamente il processo o i parametri di processo (attenzione, non i parametri dello stampo, a quello pensano i simulatori).
In fonderia, dimenticati di avere a disposizione i 5 sensi e impara a misurare tutte le variabili di processo a disposizione, cercando di interpretare correttamente il significato dei feedback della macchina e traducendoli in variabili non misurabili che si ottengono all’interno dello stampo.
Finalmente oggi puoi avere qualcuno che ti segue con un metodo e ti garantisce con la sua faccia e con i suoi soldi il risultato.
La mia intenzione è quella di essere la tua risorsa esclusiva da affiancare al tuo personale durante la regolazione del processo e i test di produzione in fonderia.
Naturalmente è differente produrre una fibbia per cintura, una maniglia per mobile, una leva monocomando per un rubinetto o un carter di protezione cromato per il motore di una motocicletta.
Affidati a chi non lascia realmente nulla al caso.
Non a caso, lo scopo del metodo che ho messo a punto in anni di lavoro e di sacrifici, è quello di far tendere il più possibile a zero lo scarto di produzione in fonderia.
Il metodo ha il compito di fornire risposte a interrogativi strategici nel campo della fonderia:
-Come ridurre gli scarti?
-Come ridurre i costi di produzione?
-Come ridurre il costo pezzo?
-Come ridurre drasticamente le prove stampo?
-Come stabilizzare un processo instabile per definizione?
-Come produrre più velocemente?
-Come produrre in qualità senza complicare la gestione della fonderia?
-Come aumentare il fatturato senza acquistare nuovi impianti?
Ecco le risposte:
-Ridurre gli scarti
quante volte capita di produrre una campionatura a basso scarto (esempio 1:1,5 %) e compiere un disastro durante la produzione finale?
-Ridurre i costi di produzione
ciò che non si butta si vende, produce fatturato!
-Ridurre il costo pezzo
il costo delle inefficienze dovute agli scarti va a beneficio del costo pezzo. Consideriamo l’intera catena produttiva: fusione, vibro finitura, pulimentatura, lucidatura, galvanica, verniciatura, ecc… Se ci si accorge all’ultimo processo che la fonderia ha prodotto pezzi scarti?
-Ridurre le prove stampo
prevenire è meglio che curare. Un processo ben progettato consente di ridurre le prove stampo.
Quante prove stampo si eseguono in media prima di mandare uno stampo in produzione definitivamente?
Quanto tempo dura una prova stampo?
Quanto costa?
-Stabilizzare il processo
la tecnologia degli impianti permette oggi di misurare le variabili di processo con una buona precisione. Vengono utilizzati i parametri della macchina (curve di iniezione, software del controllo qualità, ecc…) per controllare e monitorare nel tempo i parametri dello stampo? In caso negativo, come possiamo pensare di aver regolato correttamente il processo?
-Produrre più velocemente
produrre 100.000 pezzi per essere sicuri di consegnarne 50.000! Non è meglio produrne 50.500 e lasciare l’impianto libero per produrre altri articoli?
-Produrre in qualità senza complicare la vita alla fonderia
fino ad oggi molti hanno pensato che qualità e produttività sono in contrapposizione!
Non è vero!
Pensiamo al tempo che evitiamo di buttare producendo scarti. Inoltre oggi esistono oggetti di uso quotidiano, quali smartphone e tablet, che possono essere utilizzati per aiutare il personale di fonderia a regolare il processo senza perdere tempo e senza complicarsi l’esistenza.
-Aumentare il fatturato senza acquistare nuovi impianti
migliorare l’efficienza riducendo gli scarti permette di aumentare la produzione, quindi il fatturato.
Se invece, per qualsiasi altra ragione, vuoi continuare a comportarti sempre nello stesso modo, io non posso fare altro…
Allora, può capitare che tuttologi, formatori, pensionati tuttofare o teorici di settore continuino presentarsi ai cancelli della tua azienda proponendo le solite soluzioni improvvisate che non hanno mai risolto i problemi che perseguitano da anni la tua fonderia.
Come potrebbe essere altrimenti?
Non hanno esperienza pluriennale, conoscono qualcosa della la teoria e la pratica l’hanno vista in lontananza frequentando le fonderie per vedere qualcosa.
Non documentano il loro lavoro.
Non eseguono una formazione personalizzata. In genere, usano i 5 sensi.
Non traslocano dal cliente per risolverei problemi, non eseguono un lavoro pratico e scientifico nello stesso momento, con l’obiettivo fisso di far tendere lo scarto a zero.
Sento di dover raccontare queste verità con la massima franchezza.
-Con chi ha voluto continuare a produrre con lo scarto fuori controllo
-Con chi ha sempre voluto fare di testa sua, evitando il confronto, fino a non conoscere la vera causa delle sue non conformità
-Con chi ha deciso di lasciare pericolosamente la sua fonderia nelle mani di una sola persona
-Quello che ha deciso di abbattere drasticamente gli scarti della sua produzione
-Colui che ha deciso di crescere e investire per tornare a guadagnare come una volta
-La persona che ha investito nella squadra giusta con l’obiettivo di abbattere drasticamente la non conformità dei suoi prodotti
Con la massima franchezza, ecco cosa ho sempre detto a coloro che hanno deciso di continuare con la loro vecchia strategia di gestione della fonderia e dell’ufficio tecnico.
-Nella tua azienda continueranno ad ammassarsi fornitori non qualificati che ti riempiranno di soluzioni improvvisate e inutili per risolvere i tuoi problemi
-La tua fonderia continuerà a sprecare denaro e risorse nel tentativo di porre inutilmente rimedio alle sue inefficienze come un pozzo senza fine
-Fonderia e ufficio tecnico continueranno a restare su due frequenze diverse, in totale mancanza di un ponte comunicativo efficace
-Resterai in balia della sola persona che manda avanti la tua fonderia, restando strettamene legato ai suoi guai di salute o alle sue giornate più nere, costringendoti a fare gli scongiuri che si alzi dal letto in salute e sereno”.
Con grande soddisfazione, invece, ho voluto dedicare queste parole positive a coloro che hanno deciso di intraprendere una strada di valore, con l’obiettivo di rivalutare nel tempo la loro azienda.
-Aumenterai il tuo profitto grazie all’amento della tua efficienza produttiva
-Migliorerai l’assetto economico del tuo reparto produttivo strategico: la fonderia
-Ridurrai la manodopera nella tua fonderia e i suoi costi
-Abbatterai drasticamente i fermi macchina, imparando a fare la manutenzione predittiva ai tuoi impianti
-Diminuirai i costi energetici della tua fonderia
-Cancellerai le inefficienze produttive dovute ad un errato accoppiamento macchina – pistone – stampo”.
Allora, anche tu vuoi finalmente liberarti dai soliti fornitori con soluzioni improvvisate che non hanno mai risolto i problemi che perseguitano la tua fonderia da anni?
Roberto Camerin
L’esperto del processo di pressofusione zama
L'esperto nella riduzione degli scarti nel processo di pressofusione