Roberto Camerin

SCOPRIRE IL DIFETTO IN GALVANICA È TROPPO TARDI: IL DANNO È GIÀ COMPIUTO

Ogni volta che non riesci ad intercettare quel maledetto difetto in tempo, nel luogo giusto, al momento giusto, può essere il preludio per una vera e propria “ecatombe produttiva”.

Questa attenzione quotidiana, questa precisione e questa cura nel lavoro da parte degli stretti collaboratori della tua azienda è vitale come l’aria che stai respirando in questo momento.

Ogni volta che hai nuovi progetti da realizzare, nuove idee da tracciare, nuovi obiettivi importanti da raggiungere, nuovi clienti da accontentare non puoi permetterti di sbagliare perché quando il danno è compiuto, può incidere pesantemente nei conti della tua azienda.

Proprio oggi, hai bisogno che la tua azienda funzioni alla perfezione.

Ma cosa succede normalmente nelle aziende come la tua, aziende complesse, fatte di tante o poche persone che devono comunicare tra loro, di reparti che devono sincronizzarsi per far fluire i processi produttivi in maniera agile e snella?

Purtroppo, può capitare che gli ingranaggi si inceppino, i ritardi si accumulino, gli inconvenienti si sommino, le consegne non partano nei tempi stabiliti.

Quale importante evento può essersi verificato, tanto da bloccare gli ingranaggi che movimentano i meccanismi sincronizzati della tua azienda?

Purtroppo, molto spesso accade che le persone non comunicano tra loro, che i reparti non sanno interagire tra loro, le persone si scaricano colpe e responsabilità di fronte a problemi più o meno importanti accaduti nei loro reparti produttivi o nei loro uffici.

I principali reparti di progettazione e produzione del prodotto finito non comunicano tra di loro, lasciando che problemi irrisolti si trascinino fino alla fine del processo senza che azioni correttive vitali intervengano per salvare i pezzi che dovrai consegnare al tuo cliente.

Ti do una magra consolazione.

Non sei l’unico a dover affrontare quotidianamente questo problema.

Ecco cosa normalmente accadeva da un mio cliente fino a poco tempo fa!

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QUALI SONO I COSTI CHE METTONO IN DIFFICOLTÀ LE FONDERIE ITALIANE?

In effetti, è noto il fatto che noi italiani siamo abilissimi a complicarci l’esistenza.

Abbiamo capacità al di sopra della media nella gestione delle emergenze, ma quando dobbiamo fare prevenzione lasciamo molto a desiderare…

Il mese di agosto 2018 ha rappresentato per tutti noi un momento di shock, smarrimento, paura, ansia e rabbia.

Proprio a causa delle premesse che ho fatto, il nostro Paese ha dovuto pagare un carissimo prezzo in termini di vite umane, per responsabilità dell’incuria, della superficialità, della scarsa conoscenza delle cose, della sottovalutazione di eventi ritenuti poco influenti per la sicurezza delle persone.

La storia insegna che, in questi casi, generalmente, si va alla rapida ricerca di un capro espiatorio, per consegnare un colpevole a chi è alla ricerca di giustizia.

Forse ci stiamo dimenticando una cosa piuttosto banale.

Chi è realmente responsabile di tutti i fatti funesti e sconcertanti che sono accaduti in un tempo così breve?

Andando oltre la singola responsabilità, tutti noi dobbiamo fare una sincera analisi di coscienza, per capire dove ci sta portando la nostra mentalità approssimativa, opportunista, a volte disonesta e poco seria.

Andando oltre la rabbia e lo sconcerto che mi hanno procurato questi eventi, vorrei concentrarmi sulle mie responsabilità e sulla mia missione quotidiana, restando collegato al mio mondo, alla mia realtà quotidiana: la fonderia di zama.

Vorrei capire in maniera precisa, se questa mentalità approssimativa, opportunista, a volte disonesta e poco seria può restare fuori da questo mondo per evitare di mettere in seria difficoltà chi cerca quotidianamente di lottare con le sue inefficienze e i suoi problemi di produzione.

Proprio questa mentalità ha messo in ginocchio la nostra economia e le nostre aziende, portando i nostri costi di produzione alle stelle, costringendo lo stato italiano ad attingere denaro in maniera sempre più pesante dalle tasche dei suoi imprenditori, tagliando i margini di investimento e riducendo il guadagno dei suoi numerosi e coraggiosi lavoratori autonomi.

In questa ottica diventa vitale e strategico mettere l’efficienza di ogni azienda in primissimo piano, facendo molta attenzione ad evitare gli sprechi, ad ottimizzare i costi di produzione, ad investire in maniera mirata e precisa, a lavorare in maniera chirurgica verso l’ottimizzazione dei propri cicli produttivi.

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QUAL È L’ETÀ MEDIA DELLE MACCHINE NELLA TUA AZIENDA?

Sembrerebbe un luogo comune il fatto di addossare tutte le responsabilità legate alle nostre scelte sbagliate all’ultima crisi che ha messo in ginocchio l’economia mondiale.

Purtroppo ci stiamo dimenticando una cosa decisamente banale: l’economia mondiale è stata scossa ben 10 anni fa dall’evento economico più catastrofico a partire dal 1929: il fallimento di importanti banche che hanno sorretto l’economia americana fino a quel momento (stiamo parlando del 2008).

In questi anni, la situazione economica si è mossa e si è evoluta in maniera piuttosto altalenante (ricordiamo la crisi dei debiti sovrani di alcuni Paesi della comunità europea); tuttavia le azienda con i conti in ordine hanno avuto la possibilità di continuare nella loro politica di investimento e di rinnovamento dei loro reparti produttivi.

I recenti incentivi legati al mondo dell’industria 4.0 hanno sicuramente dato linfa vitale a questo processo di rinnovamento della tecnologia produttiva delle aziende lungimiranti, innovative, con manager perspicaci e intelligenti.

Questa premessa mi serve per fare una semplicissima considerazione.

Se investire è vitale per sopravvivere e prosperare, per quale ragione trovo ancora in alcune fonderie impianti progettati e costruiti da aziende scomparse, chiuse nel tempo, installati qualche decina di anni fa, con tempi ciclo e consumi energetici da far rabbrividire chiunque?

Proviamo ad avvicinarci, ad esempio , al mondo delle macchine utensili.

Le ultime novità tecniche introdotte in questo campo hanno avuto lo scopo e il merito di  portare ad un approccio multitecnologico che riduce i costi per l’intera durata utile della macchina utensile.

Ti riporto, a titolo di esempio, il contenuto che ho trovato su un articolo trovato nel web, togliendo qualsiasi riferimento ad aziende o brand (per una questione di privacy).

Queste parole sono da attribuire ad un’azienda leader di settore, nel campo delle applicazioni elettriche ed idrauliche per la movimentazione di assi di macchine utensili per asportazione del truciolo.

“Le macchine utensili dotate di soluzioni per l’automazione …, sono in grado di risparmiare quasi il 50% di energia, a pari livello di produttività.

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QUANTO TI COSTANO IN PIÙ I TURNI STRAORDINARI IN FONDERIA?

Ciò che trovi scritto di seguito è riservato solo a te, che non riesci a rispettare le scadenze che ti impongono i tuoi clienti!

Ora sto per svelarti come riesce quello stramaledetto tuo concorrente a consegnare così velocemente il suo prodotto finito.

Magari proprio lui ha il 40% di personale in meno rispetto alla tua azienda.

Se hai un po’ di tempo da investire, ora ti spiego per quale ragione riesce a rubarti i clienti migliori, consegnando prima di te a un prezzo molto più competitivo del tuo.

Non pensare di avere bisogno di aumentare il personale qualificato nella tua azienda, a patto che tu sia in grado di trovare persone affidabili, con la voglia di lavorare, di mettersi in gioco e imparare un mestiere nuovo e stimolante.

Magari questa strategia potrebbe aiutarti a evitare che le tue consegne raggiungano tempi biblici, ma non risolve il problema della competitività dei costi di produzione.

È come avere imboccato un vicolo cieco dal quale non sai come uscire: ti sembra di correre freneticamente senza raggiungere i tuoi obiettivi con i clienti, come se ti sentissi affondare le gambe dentro le sabbie mobili.

In effetti questo potrebbe costringerti ad aumentare le ore di lavoro dei tuoi dipendenti, imponendo loro turni di lavoro massacranti per cercare di compensare le inefficienze con la forza di volontà e il sudore della fronte.

Purtroppo questo non è più sufficiente: funzionava molto bene qualche anno fa ma oggi, i costi del personale sono diventati insostenibili, al punto che sono diventati paragonabili ai costi orari di ammortamento di impianti produttivi economicamente molto onerosi.

Per questa ragione, ti invito ad allargare i tuoi orizzonti per porti un interrogativo che può nascondere una grande verità.

Sai quanto ti costano realmente i turni di lavoro straordinari nella tua azienda?

Naturalmente non mi permetto di fare i conti nelle tue tasche, ma vorrei solo lasciarti qualche spunto di riflessione che potrebbe avvicinare la tua azienda al concetto di efficienza produttiva.

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SCOPRI 10 MOTIVI PER REGOLARE LE PRESSE CON IL METODO SCARTO ZERO

Se hai problemi con la tua fonderia e non riesci a capire cosa fare per risolverli, se hai acquistato impianti di pressofusione con tecnologia di ultima generazione e riesci a sfruttarla forse al 30% delle potenzialità, se le inefficienze produttive della tua fonderia non ti fanno dormire di notte, allora hai bisogno di trovare un aiuto serio e concreto.

Hai bisogno che i tecnici dei tuoi reparti di progettazione e dei tuoi reparti di produzione elevino le loro conoscenze tecniche per colmare le loro lacune e rilanciare finalmente la tua fonderia.

Ma questo è solo l’inizio.

Per stabilizzare un processo produttivo instabile per definizione, è necessario applicare un metodo di lavoro certo, deterministico, scientificamente testato ed estremamente performante per non lasciare nulla al caso o alla buona sorte.

Se non hai in mano questi strumenti ora, in questo momento, nell’istante della maggiore necessità, probabilmente, hai bisogno di affidarti a qualcuno che li ha già sviluppati, utilizzati e affinati nel tempo.

Infatti è necessario che si instauri un rapporto di fiducia e di collaborazione serio e produttivo con il professionista di cui hai bisogno.

La tua ricerca deve portare verso la scelta di una metodologia di lavoro qualificata e referenziata dai risultati e dalle recensioni positive.

Purtroppo, non sempre è così.

Ecco cosa può accadere molto spesso.

Può accadere che, non trovando la persona in grado di aiutarti nel modo giusto, provando a chiedere aiuto alla persona sbagliata, ti trovi inondato di informazioni che non hanno nulla di certo e di testato, che non portano alla risoluzione del tuo problema!

Invece è fondamentale ricevere subito le giuste informazioni, implementare la strategia giusta che evita inutili perdite di tempo, investire con lungimiranza nella formazione, spendere in maniera efficace il denaro per effettuare sviluppo e ricerca nella tua azienda.

Ecco 10 buoni motivi per seguire questa strategia.

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I 5+1 SEGRETI PER MANTENERE UNO STAMPO IN EQUILIBRIO

Ecco un altro problema sul quale riflettere.

Perché uno stampo può faticare estremamente a trovare il suo migliore punto di equilibrio?

Finalmente potrai scoprire i 5 + 1 segreti per mantenere il tuo stampo in equilibrio.

Ora immaginiamo di trasferirci nella tua fonderia.

Cosa potresti subito migliorare nella gestione quotidiana del processo produttivo per migliorare drasticamente la qualità delle fusioni?

Attenzione: capita spesso di commettere errori nella gestione delle presse, che, nella maggior parte dei casi, sono il frutto della limitata conoscenza degli impianti di pressofusione o di evidenti lacune nella conoscenza del processo.

Proviamo, allora, a mettere un po’ di ordine nella nostra mente, cercando di capire cosa dobbiamo fare per raggiungere il tanto sospirato obiettivo dell’abbattimento drastico degli scarti.

Priviamo ad immaginare insieme quali possono essere i 5 + 1 segreti che possono mantenere in equilibrio il tuo stampo.

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TI PIACE VERAMENTE VIVERE ACCAMPATO IN FONDERIA?

È un dato di fatto: ognuno di noi passa la maggior parte della sua giornata sul luogo di lavoro o utilizzando i mezzi per raggiungerlo.

Ipotizzando che la giornata lavorativa sia composta solo da 8 ore, quanto tempo dedichi mediamente alla tua giornata lavorativa, comprese le ore di viaggio?

Potremmo dire mediamente 10 ore, ipotizzando un tempo di viaggio tipico di 1 ora che separa l’azienda dalla tua abitazione?

Confermando questo dato, prova ora a rispondere con la massima sincerità alla domanda che ti sto per fare.

Se tu lavori in una fonderia di zama, quante ore passi mediamente sul luogo di lavoro?

Scommetto che le 8 ore che ho ipotizzato prima sono pesantemente sbagliate, commettendo un grosso errore per difetto.

Come potrebbe essere diversamente?

Nella lotta quotidiana con le inefficienze e le pretese dei clienti, che vogliono il massimo standard qualitativo dalle tue fusioni al minore costo, per recuperare quotidianamente terreno, le tue ore di lavoro si moltiplicano quotidianamente.

Tutto ciò può costringerti a lavorare tutti i sabati del mese, il 25 aprile o il 1° maggio, a ferragosto o il 2 giugno o, addirittura, anche la domenica.

Cosa ne pensi delle straordinarie da trincea o, addirittura, del turno di lavoro doppio?

Anche tu sei toccato da questo problema, che ti sta rendendo la vita impossibile, che ti tiene lontano da casa e dai tuoi hobby quotidianamente e costantemente?

Ti stai riconoscendo in quello che ti sto dicendo?

Ecco, in sostanza, la conclusione alla quale voglio arrivare.

Ti trovi costretto, come molte altre persone, a piantare le tende nella tua azienda nel tentativo di recuperare le inefficienze produttive, fonte di elevati scarti di lavorazione, di compensare le cadenze produttive da tartaruga dei tuoi impianti di pressofusione, di ristampare pezzi cestinati perché non conformi, di riprogettare stampi problematici senza sapere l’origine reale delle loro criticità.

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SCOPRI COME DIVENTARE LO SPEEDY GONZALES DELLE CONSEGNE

Essere uno Speedy Gonzales delle consegne con scarti di produzione elevati è praticamente impossibile!

Tu hai qualche speranza di diventare così efficiente?

Scopri come, continuando a leggere quello che ho riportato di seguito.

In effetti, ho scritto alcuni importanti articoli riguardanti il grande problema dello scarto nella fonderia di pressofusione zama e la grande sfida della formazione volta alla creazione di un ponte comunicativo tra la fonderia e l’ufficio di progettazione.

Come ben sai, oggi è fondamentale essere preparati di fronte ad argomenti così importanti.

Credo che sia vitale e particolarmente intelligente conoscere una volta per tutte gli aspetti principali strettamente connessi a questi grandi problemi per affrontarli in maniera brillante, per capire come tenerli sotto controllo portando azioni certe nella fonderia di pressofusione zama, che abbiano il compito di prevenire situazioni complesse da gestire.

I metodi tradizionali, oggi hanno bisogno di essere aggiornati da azioni di valore che porteranno la tua fonderia a rivalutarsi nel tempo.

In effetti, il controllo e il monitoraggio degli scarti e delle difettosità dei getti in fonderia, oggi, rappresenta un vero e proprio investimento che molti sentono di dover affrontare in maniera particolarmente perspicace.

Anche la formazione deve essere molto attenta a questo aspetto, avendo la cura e l’intelligenza di tenere strettamente legati reparti strategicamente importanti come la fonderia e l’ufficio tecnico.

In effetti, molti miei clienti hanno voluto capire cosa si nasconde dietro questa pericolosissima mina vagante: conoscere la vera natura delle difettosità dei getti realizzati nelle loro fonderie di pressofusione zama!

Ecco cosa succede nel mondo della pressofusione zama, nella maggior parte delle fonderie, nella lotta quotidiana con l’inefficienza, sotto la continua pressione dei clienti più esigenti che chiedono il massimo sforzo qualitativo al minimo costo!

Infatti, nel mondo attuale della fonderia di pressofusione zama non esiste un collegamento preciso tra chi progetta e/o simula lo stampo e l’ufficio tecnico che decide lo standard qualitativo del progetto, pertanto tutto si ferma negli uffici di progettazione.

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USI LE CURVE DI INIEZIONE PER STABILIZZARE IL PROCESSO?

A questo punto, curve di iniezione a parte, penso che inizi ad avere gli strumenti giusti per capire quali rischi può correre la tua fonderia di pressofusione zama se decidi di continuare a regolare le presse con i vecchi 5 sensi.

Infatti, gli standard qualitativi che ti chiedono i clienti oggi, domani mattina inizieranno ad essere obsoleti e superati da richieste sempre più difficili da esaudire.

Anche i costi energetici per la gestione della tua fonderia saranno più alti: prova ad analizzare il trend legato ai picchi di costo dell’energia degli ultimi anni e vedrai che ciò che ti sto dicendo corrisponde ad una amara verità.

Nonostante la recente campagna elettorale abbia detto l’esatto contrario, dubito anche che il costo orario del personale e le tasse vadano a calare.

Insomma, se vogliamo riassumere tutto ciò in una frase, potremmo dire: “… nulla di nuovo all’orizzonte… “

È evidente il fatto che dobbiamo muoverci in maniera decisamente migliore di quanto non abbiamo fatto fino ad ora.

Nel nostro lavoro dobbiamo essere concreti ed efficienti se vogliamo sperare di resistere alla prossima crisi, che annienterà inesorabilmente coloro che non si adegueranno a questa legge di mercato.

Cosa significa, nel concreto, questa affermazione se la trasportiamo nella tua fonderia?

Cosa puoi fare per essere nuovamente vincente, investendo in maniera mirata con un ritorno economico immediato e cosa devi assolutamente evitare per farti trascinare alla deriva dalla prossima ondata negativa dei marcati che si presenterà con una ciclicità regolare, tale da imitare i famosi orologi svizzeri?

Quale divieto dovrà diventare imperativo per la tua azienda?

Sarà opportuno che anche nella tua azienda entri in vigore il divieto immediato di regolare i tuoi impianti con i vecchi 5 sensi!

Prima di proseguire ulteriormente, ti ricordo cosa significa regolare le macchine con quei maledetti 5 sensi, che rappresentano la fonte più grossa di non conformità di processo per la tua fonderia.

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CONOSCI VERAMENTE L’ORIGINE SEGRETA DELLE TUE NON CONFORMITÀ SULLA ZAMA?

Quante volte avresti voluto stringere tra le tue mani la bacchetta magica di Harry Potter per lanciare un incantesimo che ti togliesse dai guai, che ti facesse capire cosa sta accadendo alla tua fonderia e perché  non riesci a produrre quei maledetti pezzi in conformità con le richieste del tuo cliente?

Non sto parlando di fantascienza o di cose che esistono solo al cinema o nei cartoni animati.

Purtroppo sto parlando di una amarissima realtà.

Quante volte ti capita di non sapere dove sbattere la testa per risolvere un problema alle tue fusioni, talmente grave da compromettere la loro consegna, talmente complesso da non conoscerne minimamente la causa che l’ha originato?

Ecco cosa succede generalmente in questi casi.

Panico!

Improvvisamente, dopo anni ininterrotti di lavoro consegnato conforme alle aspettative del tuo cliente, ti accorgi che metà dei pezzi che stai producendo sono da cestinare nella raccolta differenziata.

Perché, da due mesi ad oggi, non riesci più a fare il tuo lavoro come una volta?

Perché improvvisamente si stanno minando tutte le tue conoscenze relative al processo di pressofusione zama e tutte le tue convinzioni di anni di lavoro si stanno disintegrando senza che tu possa fare nulla per impedirlo?

Ti trovi improvvisamente a decidere cosa fare con pezzi pieni di ragnature fredde, di bolle di fusione, di bolle sul rivestimento galvanico, di bave che ostruiscono fori o passaggi nei pezzi, di puntinature sulle entrate o sulle uscite, pezzi che si spaccano e non resistono più a test e stress meccanici come una volta, pezzi che non rispettano le tolleranze dimensionali o molti altri difetti irrisolvibili.

Cosa fai in queste situazioni?

Come ti comporti per evitare che si verifichino di nuovo?

Soprattutto, sei in grado di operare azioni correttive intelligenti e risolutive in grado di rimetterti sulla giusta carreggiata o vai rapidamente in ebollizione come se ti trovassi chiuso in una pentola a pressione che sta per esplodere?

Preparati, perché il momento della verità sta per giungere; ora ti mostro cosa ti sta accadendo e perché non riesci ad uscire da quel maledetto vicolo cieco nel quale ti sei indirizzato.

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