Desidero mettere in evidenza un aspetto determinante per chi, come me, ha deciso di mettere la sua esperienza a favore di coloro che hanno bisogno di risolvere un problema importante nella loro fonderia di zama.
Sto parlando della specializzazione.
Non sicuramente chi si spaccia per esperto di tutto, il famigerato tuttologo!
Immagina di stringere totalmente il focus sul campo della fonderia: in un ambiente così complesso è strategico appoggiarsi all’esperienza di chi ha deciso di focalizzare la sua attenzione su una problematica specifica di processo, spaccandola in ogni sua prospettiva, trovando sperimentalmente e scientificamente le soluzioni tecniche che nessuno è mai stato di fornire a chi ne ha realmente bisogno.
È fondamentale lasciare in disparte anche le classiche soluzioni improvvisate che si sono sempre utilizzate nella regolazione del processo di pressofusione: sto parlando dei famigerati 5 sensi!
Gli standard qualitativi che ti chiedono i clienti oggi, domani mattina inizieranno ad essere obsoleti e superati da richieste sempre più stringenti.
Probabilmente, i costi energetici per la gestione della tua fonderia saranno più alti: prova ad analizzare il trend legato ai picchi di costo dell’energia degli ultimi anni e vedrai che ciò che ti sto dicendo corrisponde ad una amara verità.
Dubito anche che il costo orario del personale e le tasse vadano a calare seriamente.
In effetti, sto evidenziando una questione determinante per le scelte future della tua azienda e della tua fonderia.
Cosa significa, nel concreto, questa affermazione se la trasportiamo nella tua fonderia?
Chi può realmente aiutarti a renderla concreta ed efficiente in ogni suo aspetto strategico, progettuale e produttivo?
Se analizziamo insieme il metodo di regolazione del processo basato sui 5 sensi, ti accorgerai molto rapidamente che è molto meglio utilizzare regole scientificamente provate e testate sul campo.
Ecco in cosa consiste la pericolosissima, dannosissima, inutile e totalmente inaffidabile regolazione a 5 sensi.
Regolazione ad orecchio: “esiste la convinzione che una macchina ben regolata possa emettere un suono secco e armonioso del pistone di iniezione”.
Regolazione ad occhio: “si crede che osservando la stampata, si modificano i parametri di iniezione finché non diventi bella bianca”.
Regolazione a tatto: “si pensa che la stampata debba essere bella e compatta, i pezzi non debbano staccarsi dagli attacchi solo per l’intervento del tavolino di estrazione”.
Regolazione a naso: “si crede che per trovare il migliore compromesso di regolazione, a volte basti toccare i parametri che apparentemente (a occhio) danno una buona resa sul pezzo (stampata “bella bianca”), ma nella pratica possono creare davvero grossi problemi durante le fasi di finitura”.
Regolazione a gusto: “se il pezzo non si piega o spezza con la forza bruta o con i denti, allora probabilmente è stampato bene”.
Ora non dimentichiamoci della parte più pericolosa e dannosa!
Ecco di cosa sto parlando.
Regolazione a fortuna: “durante la campionatura ci si rivolge alla Dea bendata e se tutto va bene, allora in futuro non ci saranno mai problemi”.
Ovviamente, sarebbe troppo bello!
Proviamo ad avvicinarci alla pura teoria, o meglio, a chi pensa che solo con qualche nozione teorica tu sia in grado di affrontare e risolvere i problemi di processo che ti perseguitano da anni.
Immagina di farti qualche domanda.
In particolare, esistono testi in grado di dare informazioni tecniche di importante valore nel campo della pressofusione?
Se restringiamo il nostro focus alla sola Zama, esiste in commercio qualcosa di specifico in grado di darti qualche direttiva?
La risposta a queste domande è tutt’altro che scontata, visto che nel settore, purtroppo, si continuano a regolare gli impianti con i vecchi dannosissimi 5 sensi che ti ho appena descritto.
Esistono persone particolarmente ferrate di questi argomenti teorici in grado di aiutarti a regolare gli impianti in maniera opportuna, con l’obiettivo di prevenire problemi mai risolti da molte aziende?
Continuo a ripetermi: non stiamo parlando del progetto o della simulazione di uno stampo.
Stiamo parlando della regolazione di un impianto per pressofondere in camera calda per le leghe di zinco.
Ti ricordo che è assolutamente autodistruttivo continuare a regolare le macchine di pressofusione con metodi improvvisati assolutamente inutili, volti alla conoscenza superficiale di qualche parametro che, dal punto di vista della qualità delle fusioni, non ti porterà molto lontano.
Diffida con la massima determinazione di chi pensa di entrare nella tua azienda con vecchie, inutili e deleterie soluzioni improvvisate.
In passato ho anche partecipato ad alcune attività promozionali organizzate per promuovere giornate di studio su argomenti di settore specifici ma poco focalizzate sulla risoluzione dei problemi di processo.
Alcuni di questi eventi sono stati senza dubbio interessanti, ma, molti altri sono stati una vera e propria tortura per me.
Mi focalizzo proprio su questi ultimi eventi.
In generale ho notato che chi ha organizzato queste giornate di studio, eventi, corsi di formazione, workshop, presentazioni o qualsivoglia si è preoccupato di lanciare solo ed esclusivamente eventi completamente scollegati con la fonderia.
Ho notato che, in genere, a questi eventi partecipano e relazionano le più importanti menti di settore, le persone di riferimento, coloro che hanno inventato qualcosa di interessante, le aziende che intendono conoscere le ultime novità che il settore sta lanciando sul mercato.
Ma non siamo in fonderia: come fai a collegare tutto ciò che stai vedendo a tavolino in questi eventi con le macchine che hanno il compito di riempire gli stampi che, magari, qualcun altro ti ha progettato?
Stanno parlando di cose futuristiche puramente teoriche o di qualcosa che realmente puoi applicare anche alla tua fonderia?
Ma, soprattutto, ricorda sempre una grande verità.
Quindi ricorda bene anche questa seconda verità.
Ecco il rischio che corri realmente: tornare in azienda con soluzioni complesse da applicare ai tuoi impianti che ne rendono più lento e difficile il setup, che destabilizzano il processo produttivo, che rallentano il tempo ciclo della pressa o rendono complessivamente l’impianto più delicato e soggetto a fermi macchina dovuti a guasti.
Potremo stare qui a conversare per alcuni giorni, sviscerando e affrontando problematiche che devi conoscere perfettamente se vuoi realmente che la tua fonderia produca pezzi conformi e di elevato standard qualitativo.
Io mi dissocio al 100% dai metodi di lavoro improvvisati, inutili, pericolosi e improduttivi che ti ho elencato precedentemente.
Personalmente, ho preferito focalizzare la mia attenzione su argomenti decisamente differenti.
Allora, con la massima franchezza, ti dico che non voglio assolutamente passare per un qualsiasi tuttologo nel corso delle mie attività.
Del resto, vista la complessità delle problematiche legate al processo di pressofusione, a cosa potrebbe essere utile per la tua azienda una figura come il tuttologo?
Proviamo a riflettere insieme per qualche minuto.
Come può una sola persona essere esperta di tutti i processi produttivi della tua azienda?
Come può conoscere alla perfezione una vastità ampia di macchine e di impianti, così differenti tra loro?
Come può conoscere senza il minimo margine di errore le differenze che esistono tra leghe così differenti tra loro come l’ottone, l’alluminio, il magnesio, il piombo e la zama?
Come può abbracciare una vastità di processi successivi alla fonderia di natura così differente tra loro?
Non parliamo di chi, alle porte del 2020, nel pieno della quarta rivoluzione industriale, si permette di regolare il processo di pressofusione con i 5 sensi, le regole empiriche che si usavano 50 anni fa, che sono abituati a regolare il processo su impianti progettati dagli antenati e non sanno minimamente a cosa possa servire una curva di iniezione.
Non ho intenzione di confrontarmi o confondermi anche con chi pensa che con 4 regole teoriche si possano risolvere tutti i problemi di questo mondo.
Anche questo tipo di approccio è pericolosissimo: la tua esperienza unita ad un metodo scientifico certo per abbattere gli scarti nella tua fonderia può realmente fare la differenza.
Ascolta, leggi le testimonianze di chi ha applicato anche alla sua fonderia un metodo certo per abbattere gli scarti nel processo di pressofusione.
Sto analizzando da anni le problematiche focalizzate alla produzione di articoli di vera qualità in zama, da quando ho iniziato a voler spaccare questo processo per capire dove possono esserci margini di miglioramento nel prevenire ed evitare le non conformità dei tuoi clienti.
È con questo spirito che analizzo i problemi che ti ho esposto puntando sempre all’eccellenza produttiva della tua fonderia.
È importante imparare a fare calcoli matematici che ti permetteranno di capire se stai progettando correttamente i parametri di processo che dovrai utilizzare nelle tue macchine in fonderia.
Questi calcoli, ad esempio, ti permetteranno di trovare sempre l’accoppiamento ottimale tra macchina, pistone e stampo.
Prima di mandare i pezzi che hai appena stampato in finitura, dovrai imparare a leggere e interpretare le curve di iniezione della macchina per capire se hai ottenuto un setup coerente con i parametri di processo che hai progettato.
Dovrai anche imparare a utilizzare il software del controllo qualità dei tuoi impianti per monitorare nel tempo quello che stai producendo.
Se invece, per qualsiasi altra ragione, vorrai continuare ad ascoltare famigerati super esperti di tutto il mondo industriale, purtroppo, per te non potrò fare nulla!
Allora, ti ricordo cosa può capitare rivolgendoti a chi non ha le idee molto chiare riguardo il processo di pressofusione della zama in camera calda:
-Continuerai ad affidarti ai soliti tuttologi, che verranno da te solo quando capiranno che ci sarà qualcosa di nuovo da venderti.
-Una volta raggiunto il loro scopo, non si faranno più vedere per molto tempo nella tua fonderia per paura di dover affrontare problemi che non sanno risolvere.
-Quando si accorgeranno che avrai bisogno di comprare qualcosa che ti possono vendere, ricompariranno come per magia, per risparire molto rapidamente a scopo raggiunto.
-Li incontrerai al prossimo “workshop” indaffarati a impartire lezioni teoriche fuori dalla loro portata, ma sempre lontani dalla tua fonderia, dove si materializzano i problemi di produzione più importanti.
-Capirai istantaneamente quando stai producendo fusioni problematiche, evitando di gettare molti pezzi nell’immondizia.
-Finalmente ridurrai drasticamente le non conformità dei tuoi clienti.
-Avrai il Know how adeguato per non sentire più inutili favole raccontate dai tuoi fornitori di fronte ad una loro non conformità.
-Ridurrai realmente gli scarti, sostituendo il lavoro manuale dei tuoi dipendenti con la tecnologia che già hai presente nella tua azienda.
-Risparmierai molte ore di lavoro dei tuoi dipendenti per il controllo e il monitoraggio qualitativo delle tue fusioni (quindi molto denaro).
Allora, anche tu vuoi finalmente liberarti dai soliti fornitori con soluzioni improvvisate che non hanno mai risolto i problemi che perseguitano la tua fonderia da anni?
Roberto Camerin
L’esperto del processo di pressofusione zama
L'esperto nella riduzione degli scarti nel processo di pressofusione