FINALMENTE È ARRIVATA LA RECESSIONE!

Esattamente!

In effetti, è nota la nostra abilità a complicarci l’esistenza.

Abbiamo capacità al di sopra della media nella gestione delle emergenze, ma quando dobbiamo fare prevenzione lasciamo molto a desiderare…

Abbiamo attraversato una fase discreta dal punto di vista del lavoro e degli ordini per le nostre aziende (per una situazione internazionale favorevole, non sicuramente per nostri meriti particolari), ma siamo stati intelligenti al punto tale da “mettere il fieno in cascina per i tempi di magra”?

Abbiamo azionato leve stabili e robuste che ci hanno permesso di recuperare il terreno perso dopo la grande crisi delle banche americane e del debito sovrano dei Paesi della Comunità Europea?

Le nostre aziende sono nuovamente competitive come qualche anno fa rispetto ai mercati internazionali che hanno sempre trovato nel Made in Italy prodotti di grande design e di inimitabile qualità?

Sono decisamente dubbioso, soprattutto considerando quanto ti sto per ricordare.

La fase della ripresa iniziata tra il 2015 e il 2016 ha visto il nostro Paese come il solito fanalino di coda nella crescita del prodotto interno lordo, piazzandosi al penultimo posto, prima della grande, operosa, ricca ed efficientissima Grecia.

Possiamo considerarlo come un vanto del nostro Paese, guidato da una classe politica che ha pensato più al tornaconto personale che al bene di una nazione sull’orlo del collasso.

Andando oltre la rabbia e lo sconcerto che mi hanno procurato questi pensieri, vorrei concentrarmi sulle mie responsabilità e sulla mia missione quotidiana, restando collegato al mio mondo, alla mia realtà quotidiana: la fonderia di zama.

Vorrei capire in maniera precisa, se una mentalità approssimativa, opportunista, a volte disonesta e poco seria può restare fuori dal mondo della produzione industriale per evitare di mettere in seria difficoltà chi cerca quotidianamente di lottare con le sue inefficienze e i suoi problemi di produzione.

Proprio questa mentalità ha messo in ginocchio la nostra economia e le nostre aziende, portando i nostri costi di produzione alle stelle.

In questa situazione e con questa mentalità, lo Stato italiano ha pensato ad attingere costantemente denaro dalle tasche dei suoi imprenditori, tagliando i margini di investimento e riducendo il guadagno dei suoi numerosi e coraggiosi lavoratori autonomi.

In questa ottica diventa vitale e strategico mettere l’efficienza di ogni azienda in primissimo piano, facendo molta attenzione ad evitare gli sprechi, ad ottimizzare i costi di produzione, ad investire in maniera mirata e precisa, a lavorare in maniera chirurgica verso l’ottimizzazione dei propri cicli produttivi.

Ecco perché è arrivato il momento di fare alcune considerazioni molto semplici.

Finalmente è arrivata la crisi: è arrivato il momento di capire se abbiamo lavorato nella direzione giusta, per affrontare di petto una situazione che si verifica con regolarità svizzera o se , come sempre, subiremo la situazione piangendoci addosso perché la nostra azienda rischia l’estinzione per l’ennesima volta!

A livello nazionale, nelle stanze dei bottoni, abbiamo finalmente messo in opera azioni concrete dedicate al taglio della spesa improduttiva e all’aumento di efficienza di uno stato che divora e distrugge le risorse create dalle sue imprese o ci siamo persi nelle solite azioni di difesa di privilegi inutili e autodistruttivi?

Iniziamo ad analizzare gli ultimi “anni della ripresa internazionale” per scoprire se realmente è cambiato qualcosa o se mangeremo inesorabilmente la solita minestra riscaldata accontentandoci delle solite briciole e della solita mentalità improvvisata che sta distruggendo il nostro tessuto industriale.

Confrontiamo le azioni effettuate dalla politica con le nostre singole azioni e cerchiamo di capire se è l’orlo del barato sul quale ci siamo portati è merito di tutti noi o solo di una ristretta cerchia di persone.

Taglio della spesa improduttiva

Se il debito pubblico è aumentato nuovamente, significa che sono stati fatti tagli alla sanità, alla pubblica istruzione, ai servizi al cittadino, alla manutenzione delle strade (credo che si sia perso il conto dei ponti pericolanti a rischio di crollo), ma non ai soliti privilegi e alla spesa pubblica.

Del resto, la riforma costituzionale che avrebbe avuto il merito di tagliare il numero di parlamentari nel senato (…anziché eliminarlo…) si è persa in un bicchiere d’acqua.

Per questa ragione, la riforma elettorale è servita per parcheggiare proprio nel senato coloro che, perdendo le elezioni, avrebbero perso anche il lavoro.

Risultato: balzo in avanti della spesa improduttiva!

Nella tua azienda, fino a che punto sei riuscito a tagliare la spesa improduttiva?

Ti sei dotato realmente di impianti di ultima generazione velocissimi, efficientissimi dal punto di vista energetico, decisamente performanti nella regolazione dei parametri, sfruttando l’onda degli incentivi pubblici o la paura nei confronti della situazione generale ha fermato i tuoi investimenti?

Fallimento degli istituti di credito

È stata una idea geniale!

Ribaltare sui contribuenti il costo del fallimento degli istituti di credito impoverendo i lavoratori e il credito alle imprese ha contribuito ad aumentare la paura negli investimenti, a perdere fiducia in uno Stato che ha da sempre fatto gli interessi dei pochi, anziché pensare al benessere comune.

Naturalmente, il benessere comune è inutile per la ripresa economica di una società allo stremo, ancora alle prese con la lotta quotidiana per evitare la povertà e la disoccupazione.

Già!

Proprio la disoccupazione!

Meglio distruggere i diritti del lavoratori distruggendo l’articolo 18 conquistato dai nostri genitori con grandi sacrifici, con la lotta sindacale, con il rischio per la propria incolumità nelle proteste popolari degli anni ’60 e ’70.

Tutto cestinato da un’azione folle che in pochi minuti ha cancellato decenni di storia del nostro Paese, mantenendo inalterati i privilegi dei pochi che l’hanno pensata.

Dov’erano i sindacalisti pluri stipendiati, i paladini della giustizia, coloro che sono pagati profumatamente per difendere i diritti dei lavoratori, che di fronte a questo scempio hanno girato la testa dall’altra parte?

Le nostre aziende stanno pagando a carissimo prezzo la mancanza di finanziamenti da parte del settore creditizio.

Questo costringe tutti noi ad aumentare all’ennesima potenza l’efficienza dei reparti produttivi, cercando di eliminare l’apporto del credito bancario alla sopravvivenza delle nostre aziende.

Forse, non era auspicabile mettere tra le sbarre chi ha sempre approfittato della situazione facendo ricadere sugli investitori i costi delle truffe finanziarie e dei finanziamenti alla cieca?

Aumento dell’età pensionabile

La tua azienda e la tua fonderia hanno bisogno di tecnici altamente qualificati che hanno bisogno di essere formati, di manager che sappiano fondere le proprie competente con le necessità di un mondo globale in continua evoluzione, hanno bisogno di cambiamento generazionale per dare il meritato riposo alle persone che devono lasciare il posto a nuove generazioni con idee fresche e innovative.

Aumentare l’età pensionabile e portare al 35% la disoccupazione giovanile è una follia.

I nostri giovani, il nostro futuro, la nostra migliore risorsa, stanno migrando all’estero in cerca di fortuna per lasciarsi alle spalle uno Stato che li ha sfruttati, derisi, emarginati, messi in un angolo e abbandonati a sé stessi, costringendoli a stipendi da fame e occupazioni da burattini: cosa farà la tua azienda senza il loro fondamentale contributo?

Complimenti: la fuga dei cervelli è iniziata e nessuno ha la seria intenzione di arrestarla.

Il dramma dell’immigrazione

Quanti morti abbiamo sulle nostre coscienze?

Se l’immigrazione clandestina è un grande affare, allora chi ha contribuito ad alimentarla ha le mani sporche di sangue.

Durante la mia attività di formazione nelle fonderie, ho avuto la possibilità di conoscere moltissime persone, di tante etnie diverse, grandi lavoratori che si guadagnano onestamente il pane con impegno, sacrificio, determinazione onestà e voglia di fare bene e imparare un mestiere nuovo.

Infatti!

Sto parlando di un duro mestiere nuovo che molti di noi non voglio più fare.

Sto parlando di persone estremamente intelligenti che mi hanno insegnato moltissime cose, mi hanno regalato una parte della loro cultura e della loro sensibilità.

Proprio molti di loro mi hanno fatto sempre la stessa domanda.

“… come fate ad accettare una situazione completamente fuori controllo, una situazione che a noi stessi da fastidio perché ci mette in cattiva luce nei vostri confronti, perché ci mette allo stesso livello di chi viene a delinquere rovinando il futuro dei nostri e dei vostri figli…”

Ogni volta che sento questo parole rabbrividisco…

Credo che sia arrivato il momento che qualcuno, di fronte allo specchio, guardandosi in faccia, si vergogni profondamente per quello che ha fatto e per  quello che non ha fatto, per evitare che questa Grande Nazione finisse allo sfascio…

Naturalmente, io stesso ho il dovere di guardarmi allo specchio quotidianamente e vergognarmi per quello che ho fatto e non ho fatto per impedire tutto questo…

Torniamo a parlare delle nostre aziende, delle nostre fonderie, delle nostre startup, delle nostre idee e dei nostri sacrifici per portare avanti quotidianamente le azioni che ci permetteranno di rilanciare le nostre attività produttive.

A questo punto, entrano in gioco le lacune, i veri problemi, le vere necessità da soddisfare per la tua azienda, nel tempo più breve possibile.

Mi riallaccio al discorso fatto all’inizio.

Purtroppo, dobbiamo scontrarci con quella maledetta mentalità che ha messo in ginocchio la nostra economia e le nostre aziende, portando i nostri costi di produzione alle stelle, tagliando i nostri margini di investimento e riducendo il nostro guadagno ai minimi storici.

Questo ambiente ha bisogno più che mai di professionisti seri e preparati, in grado di dare valore aggiunto agli imprenditori che lottano quotidianamente con le loro inefficienze, con i loro costi (a volte fuori controllo), con le zavorre della burocrazia e dell’inefficienza statale, con chi dà loro suggerimenti sbagliati e non mirati alla risoluzione dei loro problemi.

È arrivato il momento di cambiare marcia, abbiamo tutti noi il dovere di lascare in disparte quella maledetta mentalità, di fare qualcosa per il settore della pressofusione, perché è abbandonato a sé stesso e nessuno ha la seria volontà di rilanciarlo.

Basta con le soluzioni improvvisate, lontane anni luce dalla vera eliminazione dei problemi delle fonderie in difficoltà.

Ci sono nell’ambiente della pressofusione persone che, raggiunta la soglia della pensione, vorrebbero arrotondare il bilancio familiare evitando di ritirarsi e di godersi il meritato riposo.

Magari potrebbero dare qualche consiglio ai tuoi operatori per velocizzare il montaggio degli stampi, oppure aiutarli a far ripartire vecchie macchine capricciose che non ne vogliono sapere di produrre con regolarità, oppure potrebbe darti qualche consiglio per velocizzare la sostituzione dei segmenti, ma nulla di più.

Tu hai la necessità di analizzare con la massima efficacia le inefficienze produttive della tua fonderia per risanare le casse della tua azienda.

Anche chi ha fatto della pura teoria il suo cavallo di battaglia, generalmente può dare qualche nozione teorica di processo, non volta all’analisi effettiva delle lacune tecniche della tua fonderia.

Anche perché concentra la maggior parte del suo tempo negli uffici: purtroppo anche la fonderia ha un enorme bisogno di far crescere i suoi tecnici con corsi di formazione ad hoc.

Anche chi si occupa di pura formazione, purtroppo, focalizza le sue attività solo negli uffici di progettazione dei prodotti e degli stampi, trascurando in maniera incomprensibile il personale di fonderia.

Purtroppo, non ci si rende conto che è necessaria una netta inversione di rotta: se si continueranno queste attività di formazione che non portano alcun vantaggio pratico ad una fonderia alla ricerca di risoluzioni affidabili ai problemi che la affliggono da sempre, continueremo a pagare dazio a inefficienze e costi di produzione stellari.

Anche la tuttologia è una scienza destinata a scomparire inesorabilmente: è una scienza improvvisata, senza il focus preciso di dare utilità alle aziende, per aiutarle a crescere nei loro reparti strategici, per fare della formazione il cavallo di battaglia del rilancio delle nostre fonderie.

Per il bene della tua azienda, ti raccomando di fare con attenzione queste valutazioni.

Da molti anni ho iniziato a voler analizzare nel profondo il processo di pressofusione zama per capire dove possono esserci margini di miglioramento nei tuoi costi di produzione e nella vera efficienza della tua fonderia.

In sostanza, è incredibile, ma quasi nessuno lavora con l’obiettivo di fare l’interesse del suo cliente.

È chiaro che se fai l’interesse del tuo cliente, nel lungo periodo, farai anche il tuo interesse!

Solo in questo modo i tuoi clienti potranno fidarsi ciecamente di te e ti terranno come fornitore super qualificato a vita.

Ecco come mi impegno io ad analizzare e risolvere le inefficienze della tua fonderia di pressofusione zama.

Basta essere schiavi dei soliti speculatori di mercato, di uno Stato che ci ha abbandonato, che costringe i nostri figli a cercare dignità all’estero, che vuole farci lavorare fino alla veneranda età di 100 anni perché siamo solo limoni da spremere, che ci ha venduto per pochi spiccioli ai Paesi del nord Europa lasciandoci soli e in balia del tornado devastante dell’immigrazione incontrollata.

Basta essere schiavi anche della nostra mentalità approssimativa e opportunista.

Vedrai che le efficienze di produzione volte alla riduzione drastica degli scarti ti porteranno a ridurre i tuoi consumi energetici e i costi della tua azienda.

Oltre ai costi di ammortamento degli impianti presenti nella tua fonderia, che incidono notevolmente sul tuo costo pezzo, dovrai imparare a gestire sempre al meglio gli accoppiamenti macchina – pistone – stampo, a ottimizzare i tempi ciclo degli impianti, a ridurre ai minimi termini i tempi morti e i tempi di cambio stampo.

Dovrai anche capire come monitorare il processo con la tecnica della manutenzione predittiva.

Grazie a questa tecnica sarai in grado di capire in anticipo quando i segmenti, i pistoni, i sifoni,  ecc…, sono da sostituire, prevenendo pericolose non conformità che potrebbero portare sul tuo tavolo eventuali contestazioni dei tuoi clienti.

Per la tua azienda sarà vitale capire come ridurre le inefficienze produttive e gli scarti di produzione della tua fonderia, come ridurre le ore di lavoro delle tue macchine e dei tuoi operai per consegnare ai tuoi clienti un maggiore numero di pezzi.

Potrai realmente ridurre il numero di prove stampo necessarie per mandare i tuoi stampi in produzione e prevenire gli errori di progetto dei parametri di processo.

In sostanza, riuscirai a ridurre il numero di impianti produttivi e le ore di manodopera necessarie per far funzionare a regime e in qualità la tua fonderia, il centro di costo maggiore insieme ai costi di ammortamento degli impianti.

Finalmente, quando deciderai di applicare il metodo di lavoro giusto anche nella tua fonderia, le cose inizieranno a quadrare.

Puoi anche decidere di continuare a essere schiavo delle inefficienze della tua fonderia, rivolgendoti a fornitori con soluzioni improvvisate non ti ha mai aiutato a evitare lo spreco di denaro che si è perpetuato fino ad oggi, a causa delle inefficienze che ti ho appena spiegato.

Allora, ti ricordo cosa può capitare rivolgendoti a chi non ha le idee molto chiare riguardo il problema delle inefficienze in fonderia:

-Non riuscirai a ridurre gli sprechi di denaro della tua fonderia.

-I tuoi costi di produzione continueranno a rimanere stellari.

-I tuoi scarti di produzione non si ridurranno mai a valori accettabili

-La non conformità da parte del tuo cliente migliore sarà sempre dietro l’angolo.

Grazie all’implementazione costante e quotidiana del metodo giusto, ecco gli importanti risultati che otterrai nella tua azienda.

-Taglierai immediatamente i costi improduttivi della tua azienda rilanciando la fonderia coma mai sei riuscito prima.

-Incrementerai immediatamente il tuo cash flow per metterti al riparo dalla speculazione degli istituti di credito senza scrupoli.

-Potrai dare lavoro a giovani meritevoli, invece di costringerli a cercare fortuna all’estero perché il loro Paese se ne frega altamente di loro, abbandonandoli e lasciandoli in balia di sé stessi.

-Potrai formare giovani immigrati volenterosi, onesti e desiderosi di imparare un nuovo mestiere, che ripagheranno la tua fiducia integrandosi in un team di lavoro preparato e motivato con la corretta formazione.

-Aumenterai il tuo fatturato riducendo sensibilmente i tuoi costi di produzione.

Allora, anche tu vuoi finalmente liberarti dal solito Stato zavorra, dalla falsità degli istituti di credito che vivono sulle tue spalle, dai soliti fornitori con soluzioni improvvisate, senza più rischiare di perdere soldi e credibilità?

Se veramente sei interessato ad approfondire quanto ti ho appena raccontato…

>>>CLICCA QUI<<<

Roberto Camerin

L’esperto del processo di pressofusione zama

  • Compila i campi seguenti per incontrare Roberto Camerin

  • Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.